Dispersione scolastica, il toccante discorso di Francesca Fagnani a Sanremo

La giornalista parla in diretta nazionale di una delle maggiori criticità della scuola italiana. Troppa dispersione in Sicilia e Campania, ma il PNRR può aiutare.

“Cosa cambieresti della tua vita? E mi hanno risposto: Sarei andato a scuola. Solo così puoi trovare una vita alternativa a quella già scritta per te da altri”. Con queste parole la giornalista Francesca Fagnani, co-conduttrice nella seconda serata del Festival di Sanremo, ha ben sintetizzato lo stato d’animo di molti giovanissimi reclusi nei carceri minorili italiani.

La Fagnani, sul palco dell’Ariston, ha raccontato le esperienze viste all’interno di queste strutture. Ha prima ascoltato, e poi dato voce, a quei giovani che tornerebbero sui propri passi. A quei ragazzi che rimpiangono di non essersi potuti aggrappare all’unica ancora di salvezza esistente: l’istruzione. La scuola è il tema centrale del discorso, ed è riferito a ragazzi che hanno sbagliato e che stanno pagando scelte sbagliate. Scelte che poi sono decisioni di altri. Di un contesto difficile, che da subito ti mette davanti a un bivio fatale per chi dovrebbe vivere di studio.

“Lo Stato deve combattere la dispersione scolastica – ha spiegato la Fagnani – e garantire pari opportunità ai più giovani. Lo Stato dovrebbe essere più attraente dell’illegalità“.

Nell’ambito dell’agenda 2020 l’Unione europea aveva fissato come target che i giovani europei tra 18 e 24 anni senza diploma superiore (o qualifica professionale) fossero meno del 10% del totale.

Un obiettivo centrato a livello europeo: nel primo anno della pandemia la quota di giovani Ue in uscita precoce dal sistema di istruzione è stata pari al 9,9%. L’Italia ha da alcuni anni raggiunto il suo obiettivo nazionale (16%). Tuttavia, nonostante il miglioramento nel corso dell’ultimo decennio (agli inizi degli anni ’10 il tasso si avvicinava al 20%), il nostro paese resta indietro nel confronto europeo.

Nello scorso anno scolastico, al momento della ripresa delle lezioni, erano più di 6 milioni e mezzo gli iscritti nelle statali italiane, dei quali 2,3 milioni nelle primarie, quasi 1,6 nelle medie e circa 2,7 milioni nelle superiori. Di questi oltre la metà nei licei (51%), poco meno di un terzo nei tecnici (31,7%) e il 17,3% nei professionali. Sono esclusi da questo calcolo i quasi 850mila bambini della scuola d’infanzia.

Tra i paesi Ue, il nostro è uno di quelli dove il problema degli abbandoni precoci rimane più consistente. Nel 2021 è la terza nazione con più abbandoni (12,7%), dopo Romania (15,3%) e Spagna (13,3%).

In Sicilia il 21,2% dei residenti tra 18 e 24 anni ha lasciato la scuola prima del tempo: quasi 10 punti più della media nazionale. Seguono 2 grandi regioni del sud, entrambe sopra quota 15%: Puglia (17,6%) e Campania (16,4%).

La media nazionale si assesta al 12,70%. Sono 5 le regioni al di sotto della soglia del 9%: Basilicata (8,7%), Friuli-Venezia Giulia (8,6%), Abruzzo (8%), Marche (7,9%) e Molise (7,6%).
Non va dimenticato che nella lotta alla dispersione scolastica gioca un ruolo centrale anche il PNRR.

L’Unità di Missione (UdM) del Ministero dell’Istruzione con la nota del 30 dicembre 2022 ha trasmesso alle scuole le istruzioni operative relative all’Investimento 1.4: Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado e alla lotta alla dispersione scolastica. L’UdM ha trasmesso anche le Istruzioni operative per la generazione del CUP tramite Template e la versione 1.1 della Guida alla presentazione dei progetti sulla piattaforma “Futura PNRR”.

Ricordiamo che il Ministero dell’Istruzione ha emanato il Decreto Ministeriale 170 del 24 giugno 2022 con il quale ha individuato 3.198 istituzioni scolastiche beneficiarie di finanziamento per la realizzazione di “Azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica” per uno stanziamento pari a complessivi 500 milioni di euro.

Successivamente, con nota 60586 del 13 luglio 2022 il Ministro dell’istruzione ha diramato gli “Orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole” in relazione all’attuazione delle misure previste decreto ministeriale 170 del 2022.

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