Scuola in presenza in bilico. Giannelli: “Troppi studenti da vaccinare”. Sileri: “Niente Green Pass ai docenti”

Dad sì, Dad no. Sul finire di luglio è ancora questo il grande dilemma che affligge la scuola italiana. Certo, tutto dipende dalla campagna vaccinale. Prima saranno immunizzati tutti i reparti del settore scolastico e prima si potrà tornare in presenza in modo stabile. Eppure gli studenti da immunizzare, a un mese e mezzo dal suono della prima campanella, sono ancora 4 milioni. A loro si aggiungono i 200.000 componenti degli organici scolastici che si sono sottratti al vaccino. Il tempo scorre, e il rientro alla normalità sembra più lontano.

Sileri: “Non sarà obbligatorio il Green Pass per i docenti”

“Difficile un rientro in presenza – spiega il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in un’intervista a Radio Capital – Molto probabilmente sarà un ritorno graduale tra i banchi.  Se sono preoccupato per settembre? È una grande sfida, bisogna capire quanti italiani saranno vaccinati in quel momento. I contagi non avvengono a scuola, ma sui mezzi pubblici: è difficile ricominciare in presenza a settembre, sarà un processo graduale”. Sul tema Green Pass, che sta infuocando la scena politica italiana, dribbla così: “Il green pass per docenti non credo che si farà, per ora andiamo avanti con la vaccinazione”.

Giannelli: “Siamo in ritardo”

Il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, ha chiarito in un’intervista a La Repubblica la sua posizione in merito al rientro a scuola in presenza. “Se non si accelera non si utilizza a pieno l’unica arma a disposizione. In diverse scuole l’avvio dell’anno scolastico avverrà con la didattica a distanza. È inevitabile. Sarebbe la terza stagione e il solo pensarci ci mette sconforto. Per come è stata condotta la campagna vaccinale non siamo ancora in una situazione di tranquillità. Sono sempre convinto sull’obbligo vaccinale per il rientro a scuola. Siamo in ritardo e non possiamo più perdere tempo. Mancano quattro milioni di studenti da vaccinare e, considerando gli intervalli tra prima e seconda dose, servirebbe una macchina pubblica eccellente che al momento non abbiamo. In molte classi non sarà possibile il distanziamento. Ciò renderà inevitabile la Dad almeno a inizio anno. Potrebbero cambiare i protocolli. Un altro metodo sarebbe quello di dividere in due le classi. Ma servono gli insegnanti, significherebbe raddoppiare il personale. Abbiamo personale covid assunto fino al 31 dicembre, ma non è sufficiente”.

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