Crisi energetica e buste paga per gli insegnanti: ecco i motivi che spingono i presidi britannici a tagliare le ore.
Un taglio dell’orario motivato da fattori esterni. I presidi delle scuole britanniche stanno pensando a una piccola, ma allo stesso tempo grande, rivoluzione. Infatti si fa sempre più spazio l’idea di una scuola con lezioni di tre giorni a settimana. I motivi sono sostanzialmente due: l’inflazione dei costi energetici e la crisi degli stipendi degli insegnanti.
Problemi risolvibili solo attraverso un drastico taglio del monte orario pensato dai dirigenti, ma che non trova ancora l’approvazione da parte del dipartimento per l’Istruzione.
Gli esperti avvertono che l’inflazione potrebbe schizzare oltre il 15% e che le bollette di luce e gas potrebbero superare le 5.000 sterline il prossimo anno, “con impennate in alcune aree oltre il 300%”. A questi si aggiunge anche la nota, positiva di per sé, dell’aumento degli stipendi degli insegnanti, che guadagneranno il 5% in più. Esborsi che purtroppo gravano sulle già manchevoli finanze del sistema scolastico britannico.
Se da un lato Robin Bevan, preside della Southend High school for boys nell’Essex, ha parlato di una serie rivisitazione del monte orario, dall’altro il dipartimento per l’Istruzione ha tenuto a ribadire di voler mantenere le 32,5 ore settimanali di lezioni.
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