Nessuna modifica del Parlamento al decreto legge pubblicato in gazzetta. Si va verso la contestazione.
Il decreto sul reclutamento docenti ha infiammato la battaglia delle sigle sindacali, tanto che Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals hanno dato il via alla mobilitazione della scuola. Un atto che anticipa un sicuro sciopero qualora il Parlamento non dovesse rimettere mano al testo del decreto.
Il sindacato Anief, invece, ha già proclamato lo sciopero per la giornata del 6 maggio. Da lunedì, invece, le altre sigle sindacali inizieranno la mobilitazione del mondo della scuola con iniziative e assemblee per poi verificare l’evoluzione dell’iter di conversione del decreto sul reclutamento e valutare lo stato di agitazione con lo sciopero. Lo annuncia la segretaria Cisl Scuola Ivana Barbacci che parla di un “decreto che disvela la sindrome di Erode. La collega Elvira Serafini, del sindacato Snals, dice che la “legge sul reclutamento trascura i precari e prevede dei premi solo a coloro che fanno formazione”.
Tutta questa tensione è anche legata ai tagli previsti per reperire i fondi proprio per gli scatti di anzianità: 1.600 posti per il 2026/27, 2.000 posti per il 2027/28, 2.000 posti per il 2028/29, 2.000 posti per il 2029/30 e 2.000 posti per il
2030/31.
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