Sembra paradossale, e bisognerà capire anche pedagogicamente quale sarà il peso della sentenza arrivata dal Tar per uno studente che è stato ammesso nella classe seconda della scuola secondaria di I grado in Valle d’Aosta. Già, perché dalla cattedra e i registri la valutazione è finita in tribunale e con il martello del giudice a sentenziare una promozione che, per molti (ma non per la giustizia), non è meritata.

Il Tar della Valle d’Aosta ha sospeso la bocciatura di un alunno di prima media decisa dal consiglio di classe dell’istituto che frequenta, ammettendo lo studente “con riserva” alla classe seconda. L’ordinanza, che accoglie l’istanza cautelare della famiglia, fissa l’udienza di merito l’11 luglio 2023, quando cioè il prossimo anno scolastico sarà già terminato.

Lo studente, al termine dello scorso anno scolastico, riportava l’insufficienza in ben sette discipline, di cui sei con la valutazione di 5 e una con la valutazione di 4. Una pagella a dir poco disastrosa.

 Al termine della camera di consiglio di martedì 6 settembre, il Tar ha deciso di ammetterlo “alla luce della scarsa gravità delle insufficienze e del fatto che alcune di esse si sono manifestate solo nella seconda parte dell’anno scolastico”. In questo senso “appare fondata la censura relativa al difetto di motivazione circa l’impossibilità per lo studente di colmare le lacune nel corso della classe successiva, mediante adeguati percorsi di recupero”.

Insomma, il ragazzo nel concreto si sarebbe impegnato poco solo nel secondo quadrimestre mettendo anzitempo i remi in barca. Per questo motivo lo studente è stato “graziato” e già dalla prossima settimana potrà tornare tra i banchi con i suoi vecchi compagni di classe.