Scuola 4.0, ecco l’ambiente d’apprendimento digitale

L’ambiente scolastico si rinnova grazie al Pnrr.

Il piano che attua il PNRR nella scuola suddivide gli interventi tra aule e laboratori, ma in realtà individua, nella loro digitalizzazione, un profondo cambiamento della scuola da sistema scolastico a sistema di comunità che organizzano e sviluppano le Learning City, riconoscendo nell’apprendimento il motore della società.

È necessario però evolvere verso una cultura digitale, rompendo i vincoli e i limiti di un’organizzazione ancora legata agli schemi semplici e rigidi e alle standardizzazioni della società industriale: rendere complessa e aperta l’organizzazione consentirà di sviluppare un vero e proprio ecosistema dell’apprendimento.

“Scuola 4.0” è la linea di investimento del Ministero dell’Istruzione predisposta in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Esso si concentra su due frameworkNext Generation Classroom, centrato sulla trasformazione delle aule di insegnamento in ambienti fisici e digitali di apprendimento e Next Generation Lab per le scuole secondarie di secondo grado, che prevede la realizzazione di laboratori per le professioni digitali del futuro.

Si tratta dell’apice di un lungo percorso di interventi ministeriali e (non solo) che hanno fatto evolvere l’approccio alle tecnologie didattiche da una visione meccanicista e comportamentista ad un quadro sistemico di cultura digitale di una società complessa dove gli ambienti fisici e quelli digitali si integrano, definendo nuovi contesti di vita e nuove forme di relazione.

Il Piano Scuola 4.0 (2022) va a collocarsi di fatto nell’ambito del PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) e crea un volano alla realizzazione di una digitalizzazione strutturale e sistemica della scuola.

La pandemia di Covid-19 ha confinato, in maniera innaturale, la relazione educativa solo nelle piattaforme e nondimeno la Didattica a Distanza (DaD) l’ha mantenuta viva . Proprio questa situazione ha permesso di sperimentare in maniera altamente diffusa le potenzialità degli strumenti digitali e della rete. Attraverso la DAD si è attivata una formazione “esperienziale” alle tecnologie per la didattica, rafforzata da formazione e supporti erogati sempre attraverso la rete.

Nel riportare la didattica digitale in classe sarà fondamentale che la scuola abbia consapevolezza del suo fondamentale ruolo nella costruzione di una cultura digitale e dell’innovazione che dovrà praticare, non più solo utilizzando le tecnologie in spazio e tempi confinati, ma in ambienti di apprendimento ibridi che si imporranno nella società come ambienti normali di vita e di gestione della quotidianità: una società digitale è infatti una società caratterizzata da una molteplicità di relazioni e dal bisogno di innovare per affrontare la complessità; essa non può, infatti, che fondarsi sulla capacità di apprendere ad apprendere per tutto l’arco della vita.

Il Piano Scuola 4.0 porta dunque l’integrazione di ambienti fisici e digitali di apprendimento al massimo sviluppo sistemico nel definire il concetto di Ecosistema dell’Apprendimento come insieme di luoghi, tempi, persone, attività didattiche, strumenti e risorse. Le relazioni tra questi elementi si concretizzano in organizzazione del tempo, gestione delle risorse, personalizzazione dei percorsi, attivazione e consapevolezza dei processi, scelta di metodologie adeguate ai discenti e al loro raggiungimento degli obiettivi.

Questo approccio sistemico cerca quindi di ricollegare e coordinare in qualche modo le molte progettualità pregresse, in corso di attuazione e gli investimenti del PNRR in un quadro complessivo ed ottimizzante.

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