E’ scontro sulla situazione del mondo scuola. Uil: “Roma il megafono dell’intera categoria”.
Mentre continuano le manifestazioni a Roma da parte di docenti e personale ATA per lo sciopero in programma oggi, arrivano le prime reazioni (opposte) da parte di alcune sigle sindacali. In particolare, a scontrarsi, sono da un lato la Cgil (in difesa di docenti e addetti ATA) e dall’altra l’ANP, in sostegno dei dirigenti scolastici.
“Lo sciopero di oggi non riguarda solo i lavoratori della scuola – commenta Maurizio Landini – il tema del diritto alla scuola deve diventare elemento centrale per il governo, ad oggi non è così e i provvedimenti presi sono sbagliati: non si interviene per decreto su elementi che riguardano la contrattazione. Quando un governo fa un decreto lo fa per non discutere, è un grave errore e una riduzione della democrazia. I cambiamenti si devono fare con chi lavora nella scuola altrimenti è supponenza. Poi c’è un problema che riguarda l’aumento dei salari: è venuto il momento di aumentarli, iniziando da una riforma fiscale”.
“Stiamo registrando la voglia di manifestare di una categoria troppe volte sacrificata e mortificata – evidenzia Pino Turi di UIL – In molte realtà si stanno organizzando manifestazioni di protesta. La piazza di Roma sarà solo il megafono di una mobilitazione che i sindacati unitariamente hanno organizzato e che i lavoratori stanno animando e facendo propria. Se le notizie che ci giungono saranno confermate, saranno loro i protagonisti”.
Di idee completamente opposte è l’ANP, che si difende dietro al diritto degli studenti di avere a disposizione i migliori insegnanti, quasi a voler dire che i precari siano docenti di serie B. “Il ritornello è il solito – spiega Cristina Costarelli di ANP Lazio – stabilizzare i precari, non considerando per nulla il diritto degli alunni ad avere insegnanti migliori, più preparati, più aggiornati”. A farle eco è Mario Rusconi, di ANP Roma: “Si vuole evidentemente la distribuzione a pioggia di soldi per tutti. Non si vuol sentire parlare di merito e differenziazioni. Più soldi per tutti ha un sapore populista senza utilizzare gli aumenti per restituire efficienza e premialità”.
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