Italia divisa in fasce. Ecco gli orari previsti per l’accensione dei riscaldamenti nelle scuole.
Sarà un anno scolastico molto particolare per quanto riguarda il riscaldamento all’interno degli istituti italiani. Il caro energia, infatti, ha colpito anche il mondo scuola, con le sedi scolastiche che sono vere e proprie strutture energivore che dovranno fare in modo di far quadrare i conti.
Il nuovo decreto stabilisce le modalità di utilizzo dei riscaldamenti a scuola. L’accensione e lo spegnimento dei termosifoni quest’anno seguiranno regole diverse da quelle degli scorsi anni, per venire incontro alla crisi energetica in atto.
Nelle scuole – ad eccezione degli asili – i riscaldamenti quest’anno saranno accesi per 15 giorni in meno rispetto agli scorsi anni: otto giorni dopo l’usuale accensione e 7 giorni prima dello spegnimento. I riscaldamenti potranno arrivare a massimo 19 gradi anziché 20 come gli scorsi anni. Il tutto seguirà lo scaglionamento in fasce.
La zona A interessa unicamente l’isola di Lampedusa. La fascia B le coste trapanesi, Messina e Reggio Calabria. In fascia C troviamo buona parte delle coste sarde (tranne quella occidentale in fascia D), Catanzaro, il golfo di Napoli e l’intero Salento. In fascia D ci sono Calabria, Basilicata, l’entroterra campano, la Puglia settentrionale, l’intera costa adriatica fino ad Ancona, e quella tirrenica, oltre alla Sicilia centrale. In zona E vi è l’intera catena appenninica, L’Emilia Romagna, parte del Piemonte, Lombardia, Veneto e il Friuli meridionale. In fascia F, invece, l’intero arco alpino.
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