Religione, che crollo! Un milione di studenti chiede l’esonero

Dati allarmanti diramati dall’’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) e #datibenecomune. Contrazione di 50 cattedre nel prossimo anno scolastico.
L’ora di religione diventa sempre più un optional, nel vero senso della parola. Sono allarmanti i dati emersi dell’analisi del dataset di cui l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) e #datibenecomune sono venuti in possesso dopo una richiesta di accesso civico ai dati presentata al Ministero dell’Istruzione.
Oltre un milione di studenti italiani non si avvale dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche. Nei licei artistici ben il 28,44% degli alunni chiede l’esonero. E’ questo l’indirizzo “più laico d’Italia”.
In totale, nell’anno scolastico appena trascorso, su 7.214.045 studenti che frequentano le scuole statali, 1.014.841 non si sono avvalsi dell’Insegnamento di religione cattolica, ovvero il 14,07%, in pratica uno studente su sette.
Un fenomeno non nuovo, anzi un vero trend in crescita: nell’anno scolastico 2018/19 gli studenti esonerati erano il 12,90%, mentre l’anno successivo il 13,53%.
Le tre regioni con il più alto tasso di non avvalentisi sono Toscana (25,23%), Emilia-Romagna (24,84%) e Liguria (24,61%), quelle con i tassi più bassi Molise (3,16%), Campania (2,72%) e Basilicata (2,57%). Firenze è la provincia con il maggior numero di studenti esonerati dall’ora di religione, ovvero il 36,67%; mentre Barletta-Andria-Trani è la più fedele all’insegnamento con appena l’1,56% di esoneri.
Nelle scuole dell’infanzia il 10,59% degli studenti è esonerato dell’ora di Irc, nella scuola primaria, invece, lo è il 10,20%. La percentuale aumenta nella secondaria di I grado (12,73%) e trova un’impennata nelle secondarie di secondo grado (19,76%). Per quanto riguarda le scuole superiori, il tasso è più alto negli istituti tecnici e professionali (22,76% e 23,49%, rispettivamente) che nei licei (16,05%).
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