“Non è mai troppo tardi”: 24 anni fa l’addio ad Alberto Manzi, il maestro di tutti

Maestro degli italiani, diresse il celebre programma “Non è mai troppo tardi” per 8 anni.

Chiamiamola, so propria vogliamo, la prima forma di Dad, o di insegnamento a distanza se preferite. Fatto sta che il format rivoluzionario di “Non è mai troppo tardi” diede il suo contributo nel dare impulso alla cultura in un Italia che negli anni ’60 vedeva un altissimo tasso di analfabetismo lungo tutta la Penisola. Esattamente 24 anni fa si spegneva il conduttore del programma, Alberto Manzi. Da sommergibilista nella II guerra Mondiale a vero e proprio precettore, il quale entrava nelle case di tutti attraverso la tv negli otto anni (dal 1960 al 1968) in cui condusse “Non è mai troppo tardi”. 

Manzi già nel 1946 iniziò la sua esperienza di insegnante presso il carcere “Gabelli” di Roma, per passare poi all’insegnamento nella scuola elementare. Manzi insegnò fino al 1977 e in quegli anni si occupò di ricerca pedagogica, pubblicò diversi materiali didattici per la scuola. Il maestro fu però anche scrittore, infatti pubblicò moltissimi libri di narrativa per ragazzi. 

Manzi si occupò anche dell’insegnamento dell’italiano a stranieri, infatti nel 1992 ideò e diresse la trasmissione “Impariamo insieme. L’italiano per gli extracomunitari” prodotta per la RAI 3.

 

Morì nel 1997 a Pitigliano in provincia di Grosseto dove fu anche sindaco della città dal 1995 al 1997. Un ruolo fondamentale ebbero in Manzi i viaggi (dal 1954 al 1977) che fece in America latina che avevano per obiettivo la scolarizzazione degli adulti.

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