Dopo le feste tutti in aula. Ma siamo davvero sicuri di avere i numeri giusti?
Niente prolungamento delle chiusure scolastiche, né tantomeno un periodo di didattica a distanza quanto meno per arginare i possibili contagi post-vacanze. Patrizio Bianchi è stato categorico: “Dal 10 gennaio ci sarà il ritorno in presenza a scuola, non vedo grossi problemi. Per tre settimane i nostri bambini e i ragazzi sono fuori dalle scuole, per questo abbiamo investito insieme con il generale Figliuolo per potenziare il tracciamento ed essere sicuri al ritorno. La variante Omicron è più benigna rispetto a Delta che ha determinato tanti morti”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Sottosegretario alla Salute, Gianfranco Sileri che ha aggiunto: “Prima della chiusura festiva avevamo un numero di bambini positivi sotto controllo: 0,5% su un totale di 8 milioni. Che vi siano aumenti è possibile e stiamo lavorando tenendo conto di questa possibilità, ma la scuola resta il posto più controllato, sui cui abbiamo la massima di attenzione”.
Insomma dal Governo sono tutti concordi con il fatto che le nuove misure (obbligo di mascherine Ffp2 in classe) saranno efficaci per controllare i contagi. Ma siamo sicuri di avere i numeri giusti per poter rientrare? Nelle scuole secondarie lo scorso anno si è mantenuta la didattica a distanza fino al termine delle vacanze natalizie. All’epoca il picco di casi giornalieri era di 14.000, oggi nei giorni più “tranquilli” si sforano il 30.000 casi. Più del doppio, con una variante ancora più contagiosa. Eppure la decisione presa dai vertici dell’Esecutivo sembra abbastanza sicura, netta. Con buona pace dei dati.
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