Si chiama Content and Language Integrated Learning e a partire dall’ a.s. 2019/2020 è stata introdotta nelle classi delle scuole secondarie italiane. La metodologia CLIL consiste nell’insegnamento di alcune materie curriculari della scuola secondaria in lingua straniera (inglese). Non si tratta del semplice insegnamento di una lingua (come l’inglese o lo spagnolo) ma dell’insegnamento di una disciplina non linguistica (come la storia, le scienze o la tecnologia) in inglese.

Le classi con metodologia CLIL svolgono una materia al giorno in lingua inglese con il docente curricolare e con il docente madrelingua, inoltre svolgono un’ora di potenziamento e consolidamento dell’inglese col docente madrelingua.

Una sorta di immersione linguistica, che a fine anno scolastico completa la formazione degli studenti in modo tale da renderli in grado di sostenere l’esame di certificazione linguistica.

Le prime sperimentazioni CLIL nacquero in Canada, nel Québec, regione di lingua francofona. Solo più tardi la metodologia si è sviluppata in Europa. In Italia, nella Provincia Autonoma di Trento il CLIL è obbligatorio fin dalla classe terza della scuola primaria, oltre a essere impartito in lingua tedesca e in lingua inglese.

Per poter svolgere lezioni di immersione linguistica il docente deve aver conseguito l’attestato CLIL assieme, ovviamente, alla certificazione linguistica. Un corso utile, offerto anche da Scuolawebinar.it, non solo per l’approfondimento delle lingue straniere, ma anche in relazione ai punteggi necessari per scalare le graduatorie GPS. Il CLIL, associato a certificazione B2 porta 6 punti, assieme alla C1 ben 7, fino ad arrivare a 9 con la certificazione C2.

Mettere in pratica la metodologica CLIL a scuola può dare agli studenti l’opportunità di usare la L2 come lingua veicolare in contesti cognitivi significativi e diversi, portandoli anche ad un approccio multiculturale e multidisciplinare del sapere.