Anche Antonello Giannelli è d’accordo: “Subito provvedimenti, altrimenti serviranno i dispositivi di protezione”.
Il rientro a scuola si avvicina, e con esso anche lo spauracchio di dover rientrare in classe con le mascherine addosso, specie dopo l’ondata estiva che ha travolto l’Italia. Dalla fondazione Gimbe è arrivato un minaccio aut aut: o le scuole italiane riceveranno interventi mirati sull’areazione, oppure a settembre si torna in aula con le mascherine.
Una presa di posizione che arriva a seguito di un’indagine, svolta su 312 scuole, assieme all’Anp. Su oltre 300 istituti, solo in 9 si è provveduto all’installazione di sistemi di ventilazione meccanica. Negli altri, in prevalenza, si è rimasti al protocollo delle finestre aperte. Nel 46% dei casi non è stata ricevuta nessuna informazione, dal Ministero o dalle Asl, sulla trasmissione prevalente del virus per aerosol e su dispositivi o impianti per l’areazione degli ambienti scolastici. Solo nel 14,8% dei casi le informazioni hanno riguardato entrambe le tematiche.
“L’assenza di interventi strutturali in grado di garantire un’adeguata ventilazione ed aerazione dei locali – commenta all’ANSA Antonello Giannelli, presidente Anp – è il vero tallone d’Achille, in assenza del quale il prossimo anno scolastico difficilmente potrà essere affrontato senza ricorrere all’utilizzo delle mascherine”.
Insomma, dopo due anni di pandemia non ci si è ancora attrezzati per fronteggiare il virus. Svariati protocolli, alcuni davvero cervellotici, hanno solamente mandato in confusione l’intero comparto scolastico che, bisogna dirlo, a onor di cronaca non ha mai issato bandiera bianca anche quando il virus, lo scorso inverno, sembrava che stesse prendendo il sopravvento.
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