Educazione Fisica nella scuola Primaria, il Ministero incontra i sindacati. Cgil: “Tante criticità”

La sigla sindacale punta il dito contro il Ministero: “Disagi prevedibili”.

Che ci sarebbero state tante criticità, per quanto riguarda l’insegnamento di Educazione Fisica nella classe quinta della scuola Primaria, era praticamente scontato. Quasi risaputo. Una cattedra, per la quale, nemmeno è stato bandito un concorso che, in teoria, sarebbe ora nell’agenda del nuovo Governo che dovrà anche pensare a come riempire la cattedre anche per la classe quarta, visto che l’anno scolastico 2023/24 prevede l’introduzione di Educazione Fisica anche per quella determinata sezione.

Lo scorso 5 ottobre si è tenuto in videoconferenza, convocato dalla Direzione Generale del personale del Ministero dell’Istruzione, l’incontro tecnico tra l’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali, sulle “problematiche relative agli incarichi di educazione motoria nella scuola primaria”.

La discussione ha confermato i tanti elementi di criticità di carattere pedagogico-didattico, organizzativo, contrattuale, connesse all’introduzione del nuovo insegnamento.

“Erano problematiche già rilevate dalla FLC CGIL al momento dell’approvazione della legge di bilancio – scrive la sigla sindacale – e puntualmente ribadite nelle sedi di informativa e confronto con il Ministero dell’Istruzione nonchè oggetto di un importante approfondimento seminariale”.

La stessa Cgil punta il dito contro il Ministero, a cui attribuisce la responsabilità di non avere affrontato per tempo le difficoltà che si erano preannunciate.

“Si verificano situazioni molto differenziate sui territori  – fa sapere la Cgil – che, lamentando una insufficiente assegnazione di organico, vedono in alcuni casi l’assegnazione delle sole ore di attività didattica, escludendo la programmazione settimanale, in altri la contrazione delle ore disciplinari o la loro riconduzione all’interno del modello orario ordinario anche nelle classi a “tempo” normale per le quali la norma dispone che siano “aggiuntive” o ancora il mancato riconoscimento della compresenza con l’insegnante di classe dove previsto, ovvero nelle classi a tempo pieno”. 

“Abbiamo sottolineato che la riduzione dell’unità oraria applicata in alcuni contesti per ricavare il tempo per la programmazione – prosegue la sigla sindacale -, oltre a rappresentare un ossimoro pedagogico rispetto al modello organizzativo della scuola primaria, richiede in ogni caso la “restituzione” agli alunni del tempo sottratto, senza incidere sulla prestazione del servizio da parte dei docenti. La non attribuzione del docente di educazione motoria alle pluriclassi penalizza in particolare gli alunni ai quali il territorio, per il fatto stesso di essere area periferica in molti casi povera di risorse, offre ridotte opportunità di svolgere attività sportiva extrascolastica. Dal punto di vista del reclutamento del personale, le difficoltà di assegnazione dei tanti spezzoni creatisi sono aggravate dalla mancanza di chiarezza sulla valutazione del servizio svolto su tale insegnamento”.

“L’Amministrazione – conclude la Cgil – ha confermato le indicazioni contenute nella nota del Capo Dipartimento dello scorso 9 settembre, in particolare che l’assegnazione dei posti di educazione motoria da parte del Ministero, nella misura di due ore per ogni classe quinta, risponde ai parametri previsti per i posti comuni della scuola primaria, per la quale l’organico è definito sulla base di 22 ore e le disponibilità calcolate su base 24, comprensive cioè di programmazione settimanale. Ne consegue che i contratti stipulati devono essere inderogabilmente integrati con le ore di programmazione adottando i medesimi criteri utilizzati per gli altri docenti di scuola primaria. In caso contrario, evidenti condizioni di irregolarità porterebbero a un inevitabile contenzioso. Rispetto al reclutamento del personale incaricato, il Ministero considera impercorribile la strada dell’accorpamento tra spezzoni di ordini di scuola diversi e ritiene che il servizio non possa che essere valutato come aspecifico per le classi di concorso della secondaria”.

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