Crollo delle istanze nelle scuole secondarie.
Niente spopolamento delle scuole. Anzi, personale scolastico resta saldo al timone con un inevitabile aumento dell’etร media dei docenti in cattedra. I dati delle domande per il pensionamento nel 2022 non sono certo incoraggianti. A comunicarli ai sindacati รจ stato proprio il ministero dell’Istruzione. Sono circa il 30% in meno rispetto allo scorso anno le domande presentate per andare in pensione nel 2022.
Con l’addio a “Quota 100” (che avrebbe permesso di lasciare la cattedra a 62 anni di etร dopo almeno 38 retribuiti) si torna al regime della Legge Fornero: 67 anni di etร con almeno 20 di contribuzione oppure 42 anni e 10 mesi, per gli uomini, e un anno in meno per le donne di anzianitร contributiva.
Un crollo quindi abbastanza prevedibile, con tanti docenti che avevano intravisto il traguardo della pensione ma dovranno rimanere in aula ancora per diversi anni. A presentare istanzaย – per andare in pensione nel 2022 –ย entro lo scorso 31 ottobre sono stati 24.531 insegnanti di tutti gli ordini e gradi. Cui occorre aggiungere coloro che lasceranno il posto libero con quota 102: 38 anni di contributi e 64 di etร . Ma si tratta per questi ultimi di numeri marginali. Ora la palla passa all’Inps che dovrร verificare il possesso dei requisiti per lasciare la cattedra. E non รจ detto che una fetta non trascurabile di insegnanti (circa il 10%) sarร costretta a proseguire il lavoro a scuola. Nel 2021 furono oltre 35mila le domande presentate, che dopo i controlli dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale si ridussero a meno di 32mila.
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