Ecco tutte le agevolazioni previste per quegli insegnanti che si sposteranno nei comuni montani. L’ok è arrivato dal Consiglio dei Ministri.
Insegnare nei comuni montani, lontano dal caos della città e dallo stress del traffico. Ecco che andare a prendere una cattedra a qualche metro in più d’altezza sarà incentivato anche da alcune agevolazioni contenute in un disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri.
Tutto è collegato dal ripopolamento delle aree montane a rischio spopolamento. Un passo decisivo al quale servirà anche il contributo del mondo scuola. Il Governo Darghi ha dato il via libera al disegno di legge collegato alla manovra 2022 sullo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane. Oltre all’attribuzione di un punteggio extra il Ddl prevede per gli insegnanti che si trasferiscono in montagna anche un bonus pari al 60% dell’affitto fino a un massimo di 2.500 euro all’anno.
Il comma 2 dell’articolo 8 del Ddl Il comma 2 introduce forme di incentivazione a favore dei docenti a tempo determinato in servizio nelle scuole di montagna di ogni ordine e grado, anche in termini di punteggio di servizio. Ai sensi del successivo comma 3 il beneficio, che decorre dal 2023, è limitato esclusivamente ai casi in cui il servizio sia prestato in sedi scolastiche ubicate nei comuni montani, e, in base al comma 4, prescinde dal fatto che sia prestato in una pluriclasse, dal numero degli insegnanti che prestano servizio nella scuola di montagna e dal requisito della residenza in sede.
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