Ritornano a scuola gli insegnanti senza inoculazione, ma non potranno insegnare. Il Sottosegretario: “Trovata bizzarra”.
Lo stato d’emergenza è terminato ma un capitolo controverso è rappresentato invece dall’obbligo vaccinale che rimane in piedi fino al prossimo 15 giugno per tutto il personale scolastico. Il problema nasce dall’obbligo previsto per i dirigenti scolastici nel Decreto del 24 marzo di utilizzare il personale docente non vaccinato in non meglio specificate attività “di supporto all’istituzione scolastica”.
Un rientro parziale già contestato dall’Associazione Nazionale Presidi per bocca del suo presidente, Antonello Giannelli, sia perché tali attività non esisterebbero, sia perché questi docenti impossibilitati all’insegnamento sarebbero però pagati con le risorse stanziate per la valorizzazione degli insegnanti.
“Non nascondo le mie perplessità su alcune misure, come ad esempio quella che riguarda gli insegnanti non vaccinati: farli tornare a scuola senza poter fare lezione mi sembra una trovata bizzarra; spiega il sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso, aggiungendo: “La condizione naturale di un docente è stare in aula con i propri studenti e tutti potrebbero farlo senza costituire un pericolo per nessuno, sottoponendosi a un tampone ogni 48-72 ore. Lavoreremo per correggere alcuni aspetti normativi che confliggono palesemente con il buon senso”.
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