Didattica a distanza dopo l’Epifania? Ecco la proposta di Galli

Le scuole resteranno chiuse a causa della variante Omicron? Massimo Galli, direttore di Malattie infettive del Sacco di Milano ha una proposta

La variante Omicron inizia a spaventare tutti, scuole comprese. L’alto rischio di contagio che ha assunto il Covid ha scombussolato i piani, anche quelli che aveva preparato il Miur e il Ministro Patrizio Bianchi, il quale aveva assicurato che la parola Dad sarebbe scomparsa dai vocabolari del mondo scolastico. Troppo dirompente l’avanzare del virus, tant’è che già 10.000 classi sono dovute ricorrere alla didattica a distanza in tutta Italia. Una soluzione che potrebbe essere adottata già dalla fine delle festività. Ovviamente ogni scuola rimane libera di farlo, con la massima autonomia. Starà al dirigente scegliere la strada giusta da percorrere.

I primi a poter tornare (o meglio, a rimanere) a far lezione da casa potrebbero essere i bambini delle elementari. “I bambini che non sono vaccinati contro il Covid hanno un maggior rischio di diffondere l’infezione, ma il fatto che in questo periodo non vadano a scuola è già un elemento favorevole. Considererei la possibilità, se le cose vanno veramente male con la variante Omicron, di prolungare le vacanze di Natale per i piccoli non vaccinati“. Questa è la posizione di Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano. 

“E’ chiaro che la situazione in generale stia peggiorando – spiega il Presidente dell’Associazione Presidi Giannelli – lo dicono i dati nazionali” per scuole aggiunge “credo che negli ultimi giorni il numero sia aumentato. Bisogna dire – ammette Giannelli – che siamo ancora lontani dai numeri dell’anno scorso. La speranza è che si riesca a fermare questa nuova variante. La scuola finora sta facendo il suo dovere rispetto a tanti altri settori”. 

“Vedo delle grosse difficoltà. Il problema è la tempistica. Se noi diciamo da un giorno all’altro che diversi milioni di bambini-ragazzi devono vaccinarsi, in quanto tempo devono ottenere il Green Pass? Se dobbiamo fare i tamponi a tutti non abbiamo le strutture necessarie per farli. Se non si fa prima una stima realistica della capacità di smaltimento di queste misure e verifiche, si rischia di fare un buco nell’acqua”.

“Se si dice – conclude Giannelli – che serve il green pass e i ragazzi non fanno in tempo, che succede? Non vengono a scuola? Tutto ciò va coniugato con il tema del diritto allo studio. Non possiamo rischiare che milioni di ragazzi tornino in Dad”.

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