“Troppi giorni persi”: questa la motivazione per evitare una chiusura anticipata, ovvero prima del 23 dicembre, delle scuole in vista delle vacanze di Natale. Nella tormenta delle polemiche c’è soprattutto la regione Lazio, che vorrebbe chiudere in anticipo gli istituti a causa dell’avanzare della pandemia, Una richiesta che la Asl di Roma non ha mai ritenuto necessaria, come specificato anche da una nota ufficiale. “I direttori generali delle Asl affermano che non hanno mai richiesto ai Prefetti di andare a chiusure anticipate delle scuole, la situazione è costantemente monitorata e ogni azione deve essere proporzionale all’andamento della curva epidemiologica che vede il nostro territorio in zona bianca dove non sono previsti ulteriori misure di restrizione. Oggi la priorità è correre velocemente con la campagna di vaccinazione che parte domani”.

“Non capisco quando il Lazio dovrebbe anticipare la chiusura delle scuole e quando ce lo dovrebbe comunicare, dal momento che tra poco più di una settimana termineranno le lezioni”, afferma il presidente dell’Associazione Presidi, Antonello Giannelli.

Chi, invece, preme per una possibile chiusura è la Uil scuola. “Sarebbe utile anticipare la chiusura delle scuole durante le feste natalizie – spiega Pino Turi – come si pensa di fare nel Lazio, a causa della recrudescenza dei contagi e per consentire al personale scolastico ed agli studenti di vaccinarsi in modo tranquillizzante, non vessatorio i venti giorni di tempo previsti per vaccinarsi dall’invito del dirigente sono pochi e l’anticipazione delle vacanze di Natale farebbe da deterrente agli alibi al personale che pur di non farlo intende ricorrere ad escamotage con le prenotazioni che non sono istantanee”.