Piano d’intervento nelle zone a maggior rischio di dispersione scolastica.
La lotta alla dispersione scolastica parte dalla ricalibrazione delle sezioni all’interno degli istituti. Meno alunni in classe e più possibilità per gli insegnanti di concentrarsi sui problemi del singolo. Questo è il piano che alberga nella mente del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per quanto concerna la scuola italiana del futuro.
Il percorso è tracciato, e a confermarlo sono le dichiarazioni che lo stesso ministro ha rilasciato al quotidiano La Nuova Sardegna.
“La prevenzione della dispersione scolastica è una priorità fondamentale del programma del Governo – ha spiegato Valditara -. Per affrontare questo problema, stiamo pianificando una sperimentazione che coinvolgerà 150 scuole selezionate nei luoghi dove la dispersione è più elevata, soprattutto al sud Italia, comprendendo scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Nelle scuole primarie, costituiremo classi con un numero ridotto di studenti, circa 10, per garantire una formazione personalizzata e intensiva da parte di insegnanti altamente qualificati. Nelle scuole medie e superiori, inoltre, saranno disponibili insegnanti tutor per identificare i talenti e le inclinazioni degli studenti, aiutarli e orientarli. La dispersione spesso dipende da scelte sbagliate e da un orientamento non adeguato. Per ovviare a questo problema, è necessario fare di più”.
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