Carenze anche nel comparto presidi: mancano oltre 500 dirigenti.
Suona la campanella, ma i primi assenti non sono gli alunni, bensì i professori e i dirigenti scolastici. L’anno scolastico 2022/23 è iniziato oggi, e sul registro c’è già qualche assenza ingiustificata, checché ne dice il ministro Bianchi, infatti, ancora decine di migliaia di cattedre nelle suole italiane restano scoperte.
I sindacati, infatti, stimano una carenza di docenti pari a 200.000 unità. I concorsi (ordinario e straordinario) hanno solo coperto in parte il buco, ma non sono stati sufficienti per rispondere in modo decisivo alla richiesta del mondo scuola.
“Anche quest’anno scolastico prende l’avvio con molte incognite che hanno radici profonde – Ivana Barbacci segretario Cisl Scuola -. Mi riferisco all’annoso problema del precariato; dobbiamo rilevare una carenza sulla copertura dei posti vacanti dei docenti, le cattedre in alcuni casi verranno coperte sotto al 50% rispetto alle disponibilità offerte dal ministero dell’Economia e bisognerà ricorrere a contratti a tempo determinato”.
Le sigle sindacali continuano a richiedere con sempre maggiore insistenza il reintegro dell’organico Covid, cancellato con un colpo di spugna alla fine dell’emergenza. Si conta, inoltre, la mancanza di 500 dirigenti scolastici in tutta Italia.
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