Con il Decreto Legge n. 36 pronto ad essere approvato, ecco pronto un altro Decreto che mira a calmierare i prezzi per i corsi dei 60 CFU necessari per la futura acquisizione dell’abilitazione per l’insegnamento. Infatti, secondo il nuovo modello di reclutamento docenti, non basterà più la laurea assieme ai tanto sudati 24 CFU.

Il testo del provvedimento, che verrà varato il prossimo 29 giugno, prevede che l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado si consegue a seguito dello svolgimento del percorso universitario e accademico di formazione iniziale di almeno 60 CFU/CFA e del superamento della prova finale del suddetto percorso,  alla quale si accede in seguito al conseguimento della laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, oppure del diploma dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica di II livello, oppure di titolo equipollente o equiparato.

Insomma, bisognerà attrezzarsi poiché l’abilitazione servirà per accedere ai concorsi a cattedre.

Il conseguimento dell’abilitazione,  però, non costituisce titolo di idoneità né dà alcun diritto relativamente al reclutamento in ruolo al di fuori delle procedure concorsuali.

Visto che l’affluenza sarà tantissima, con centinaia di migliaia di aspiranti docenti pronti a conseguire il 60 CFU, si è pensato di dare un tetto massimo alla spesa che le Università potranno proporre. 

Entro agosto, comunque, verranno stabiliti i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa corrispondente a 60 CFU/CFA, di cui almeno 10 di area pedagogica, comprendente attività di tirocinio diretto e indiretto non inferiore a 20 CFU/CFA. Per ogni CFU/CFA di tirocinio, l’impegno in presenza nelle classi non può essere inferiore a 12 ore.