Supplenze GPS, malfunzionamento dell’algoritmo. Ministero condannato

Il Tribunale di Torino ha condannato il Ministero dell’Istruzione per un errore commesso dall’algoritmo, durante l’attribuzione delle supplenze per l’anno scolastico 2021/2022. Una vicenda seguita dal sindacato Anief, che vede coinvolta una docente inserita nella seconda fascia delle GPS. L’insegnante, durante l’a.s. 2021/22, aveva ricevuto un contratto di sole 9 ore settimanali, nonostante avesse espressamente richiesto il completamento dell’orario.

Nonostante la presenza di posti disponibili, l’algoritmo non aveva corretto la situazione, lasciando la docente in attesa fino a ottobre. Solo dopo un mese le è stato assegnato un incarico aggiuntivo di appena 6 ore. Intanto, altri insegnanti con punteggi inferiori avevano già ricevuto cattedre con orari completi.

Lo scoro 20 settembre è arrivata la sentenza da parte del Tribunale di Torino sul ricorso presentato dai legali Giovanni Rinaldi. Fabio Ganci, Walter Miceli e Nicola Zampieri. Il giudice ha riconosciuto che l’algoritmo ha svantaggiato la docente, negandole il diritto al completamento dell’orario. Il Tribunale torinese ha rilevato che la docente, dopo la prima nomina di 9 ore, avrebbe dovuto ottenere ulteriori incarichi per completare l’orario lavorativo, ma tali spezzoni sono stati assegnati a colleghi con punteggi più bassi.

I MIM è stato condannato al risarcimento, pari all’ammontare di tutte le retribuzioni che le sarebbero spettate, di € 4.568,69. A ciò si aggiungono gli interessi legali, per il danno subito dalla docente a causa del malfunzionamento dell’algoritmo. Inoltre, alla docente sono stati riconosciuti 2.500 euro per il mancato riconoscimento della Carta Docente, di cui non aveva mai beneficiato.

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