C’è il via libera di Palazzo Madama al disegno di legge sulle zone montane, che, tra le varie misure, introduce incentivi per gli insegnanti che scelgono di lavorare nelle scuole di montagna. Grazie a una copertura di 20 milioni di euro, il provvedimento, che passa ora alla Camera per l’approvazione finale, all’articolo 7 prevede l’adozione del credito di imposta per gli affitti e l’acquisto della prima casa per tutto il personale scolastico fino a 2.500 euro e un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie GPS riservate ai docenti precari, maggiorato per le pluriclassi, che però già una volta è stato dichiarato incostituzionale dalla Consulta (sentenza n. 11/2007 per le Gae). Mentre saranno rivisti i criteri per la definizione dei Comuni interessati.
Anief: “Serve specifica indennità di sede disagiata”
Marcello Pacifico presidente nazionale Anief, plaude all’iniziativa, piu volte sollecitata dal giovane sindacato ma ribadisce la necessità di una specifica indennità di sede disagiata come per il personale delle piccole isole (mille euro annui), maggiori risorse rispetto a quelle stanziate, deroghe specifiche al dimensionamento per l’assegnazione dell’autonomia scolastica perché devono rappresentare un presidio dello Stato. “Si tratta di una decisione – commenta il sindacalista – che premia chi fa sacrifici non indifferenti per insegnare alle nuove generazioni e che andrebbe estesa anche a tutti gli altri docenti e lavoratori della Scuola che operano in condizioni disagiate: chiediamo, in ogni caso, maggiori risorse, una specifica indennità e deroghe alle procedure di dimensionamento”, conclude Pacifico.
Cosa cambia
L’iniziativa legislativa mira a rendere queste destinazioni più appetibili per gli insegnanti, contrastando la cronica carenza di personale e garantendo agli studenti un’istruzione di livello. Alcune delle misure proposte riguardano i crediti d’imposta per gli affitti e l’acquisto della prima casa. Un modo per alleviare le spese a carico dei docenti che si trasferiscono nelle zone montane. Il ddl prevede anche un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie provinciali per le supplenze. Il punteggio non è indicato nel disegno di legge, sarà poi deciso in seguito.
Saranno definite “scuole di montagna” quelle con almeno una sede collocata in uno dei comuni indicati in apposito elenco stilato dopo l’approvazione del Disegno di Legge. Per tutti i comuni montani con meno di 5.000 abitanti e che ospitano minoranze linguistiche storiche, sono previsti crediti d’imposta ancora più importanti.
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