Riforma Istituti Tecnici

Riforma istituti tecnici, ecco lo schema di decreto

Martedì 7 novembre si è svolto l’incontro di informativa sindacale sulla bozza di DPR attuativo dell’articolo 26 del decreto-legge del 23 settembre 2022, n. 144, recante “misure per la riforma degli istituti tecnici” e sulla bozza di decreto ministeriale attuativo dell’articolo 28 del DL 144/2022 riguardante le modalità di funzionamento dell’osservatorio nazionale per l’istruzione tecnica e professionale.

L’Amministrazione, in apertura, ha illustrato i provvedimenti, che per quel che riguarda la riforma degli istituti tecnici, in buona parte, correggono il precedente decreto (n.88/2010), a partire dalla “riorganizzazione” del curricolo, che sarà strutturata in due aree:

  1. area di istruzione generale nazionale
  2. area di indirizzo flessibile 

Quest’ultima sarà comprensiva di una ulteriore quota eventuale a disposizione della scuola definita quota di “area territoriale”.

Si mantiene la scansione dei percorsi di istruzione tecnica con:

  1. il primo biennio, “indirizzato” al consolidamento delle competenze di base e all’assolvimento dell’obbligo di istruzione ed anche allo studio degli elementi fondanti gli indirizzi del successivo triennio, con 1221 ore di area di istruzione generale nazionale e 891 ore di area di indirizzo flessibile, una decurtazione di 99 ore sulle materie di istruzione generale, prevedibilmente a scapito delle scienze integrate, a vantaggio del monte ore di indirizzo
  2. il secondo biennio, declinato nelle articolazioni interne all’area d’indirizzo finalizzato all’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze professionalizzanti complessivamente con 990 ore di area di istruzione generale nazionale e 1122 ore di area di indirizzo flessibile
  3. il quinto anno che, utilizzando gli spazi di flessibilità è strutturato con 462 ore di area di istruzione generale nazionale e 528 ore di area di indirizzo flessibile. Anche in questo segmento è prevista, una decurtazione di 99 ore nell’area di istruzione generale ma, in questo caso, a scapito delle materie dell’ambito linguistico.

Anche la gestione delle compresenze viene “flessibilizzata” e finalizzata alla personalizzazione. Nel primo biennio, i nuovi istituti tecnicipotranno realizzare, a partire dalla seconda classe, i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO).

I percorsi di secondo livello, limitatamente all’istruzione tecnica, potranno essere erogati anche dai Centri Provinciali di istruzione per gli adulti (CPIA).

Sono previsti accordi di partenariato, alleanza e reti. Le scuole potranno dotarsi di un comitato tecnico-scientifico. A questo partecipano rappresentanti dei contesti produttivi e del mondo del lavoro con funzioni consultive e di proposta in ordine alla programmazione e all’innovazione didattica. Non solo, anche per quanto riguarda organizzazione delle aree di indirizzo flessibili, aggiornamento e formazione dei docenti.

Per la realizzazione dell’intera riforma non sono previsti finanziamenti.


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