
A distanza di un mese dalla prova scritta del Concorso Docenti PNRR 2, bandito con il DDG n. 3059/2025, continuano a emergere dubbi e incertezze riguardo ai punteggi attribuiti ai candidati e ai criteri di selezione per la prova orale. Numerosi partecipanti al concorso hanno segnalato discrepanze nei punteggi ricevuti, con variazioni inspiegabili che hanno sollevato polemiche e richieste di chiarimenti ufficiali.
Gli errori nei quesiti e il loro impatto sui punteggi
Secondo quanto riportato da fonti sindacali, alcuni errori nei quesiti hanno generato confusione tra i candidati, portando a un ricalcolo dei punteggi. Tra gli errori segnalati, si evidenziano problematiche specifiche relative a domande formulate in modo impreciso.
In particolare, il 25 febbraio 2025, durante la sessione pomeridiana, è stato riscontrato un errore in un quesito che attribuiva erroneamente una citazione a Michel Reboul, anziché a Oliver Reboul. Sempre nella stessa sessione, un altro quesito riguardante Edgar Morin ha sollevato confusione, in quanto sembrava avere due risposte corrette.
Il 27 febbraio 2025, durante un’altra sessione pomeridiana, un quesito sulla teoria della diffusione dell’identità presentava un errore evidente: il nome di Milton Erickson veniva indicato come risposta corretta, quando in realtà la risposta giusta sarebbe stata quella di Erik Erickson. A questi si aggiungeva un errore tecnico riguardante una domanda di informatica, in cui il software Adobe Premiere era erroneamente indicato come Adobe Premium.
L’interrogazione parlamentare di Elisabetta Piccolotti
La parlamentare Elisabetta Piccolotti (AVS) ha deciso di intervenire formalmente sulla vicenda, presentando un’interrogazione a risposta scritta per fare chiarezza sulla situazione e ottenere risposte dal Ministero. Secondo quanto affermato dalla Piccolotti, il ricalcolo dei punteggi, che prevede l’assegnazione di due punti per ogni risposta (anche se errata o non data), potrebbe avere ripercussioni significative sull’ammissione alla prova orale. Questo è particolarmente importante, in quanto il concorso stabilisce che possano essere ammessi un numero massimo di candidati pari a tre volte i posti disponibili per regione e classe di concorso.
La parlamentare ha sottolineato come questa procedura rischi di minare l’equità della selezione, considerando che l’attribuzione di punti anche per risposte errate o omesse possa distorcere i risultati finali. La Piccolotti ha chiesto agli uffici del Ministero se siano state verificate la fondatezza di queste segnalazioni e se non sia urgente intervenire per garantire che le valutazioni siano corrette e giuste per tutti i partecipanti.
L’intervento della parlamentare recita:
“Da fonti sindacali si apprende che alcuni errori hanno generato confusione tra i candidati e indotto a un ricalcolo dei punteggi percepito da alcuni partecipanti come una vera e propria ingiustizia; i primi due quesiti incriminati sono stati proposti nella sessione pomeridiana del 25 febbraio 2025. Si tratta in particolare di una citazione di Oliver Reboul (chiamato erroneamente Michel) e una domanda avente ad oggetto Morin, in cui le possibili risposte corrette sembravano essere due. Il 27 febbraio 2025, sempre nella sessione pomeridiana, nelle opzioni di risposta al quesito riguardante la teoria della diffusione dell’identità compariva il nome di Milton Erickson, anziché quello corretto di Erik Erickson; in una domanda di informatica, inoltre, Adobe Premium sarebbe erroneamente diventato Adobe Premier.”
La risposta del Ministero e la gestione delle prove orali
Al momento, non è ancora giunta una risposta ufficiale alle sollecitazioni della parlamentare, mentre gli Uffici Scolastici Regionali (USR) hanno avviato il processo di estrazione delle lettere per calendarizzare le prove orali. Questo ha alimentato ulteriori preoccupazioni tra i candidati, che temono che gli errori nei punteggi possano influenzare la loro ammissione, nonostante la confusione generata dagli errori nei quesiti.
Rimane quindi alta l’attenzione sulla necessità di un intervento tempestivo per chiarire le modalità di valutazione e garantire la trasparenza del concorso, in modo che tutti i candidati siano trattati con la stessa equità e giustizia.
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