Resoconto dell’incontro Ministero/Organizzazioni sindacali del giorno 22 febbraio 2024, alle ore 12, relativo all’informativa sugli organici del personale ATA per il triennio 2022/2025
L’informativa dell’Amministrazione
La bozza di decreto interministeriale (MIM/MEF) e le relative Tabelle di ripartizione per l’a.s. 2024/2025, prevedono anche quest’anno il mantenimento delle dotazioni organiche esistenti, che ammontano a complessivi 196.495 posti, con un decremento di 18 posti dovuto alla riduzione di corrispondenti posti di Assistente amministrativo, ex co.co.co., per il loro collocamento a riposo dal 1° settembre 2024.
I criteri
I criteri di determinazione e ripartizione degli organici anche per quest’anno scolastico sono rimasti immutati rispetto agli anni precedenti. La ripartizione regionale è effettuata tenuto conto della presenza di alunni con disabilità certificata, delle condizioni specifiche degli ambiti territoriali legate a situazioni ambientali e socio-economiche, nonché tenuto conto del piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche.
Inoltre, il totale nazionale del decreto interministeriale non considera la dotazione organica dei DSGA – che ammonta a 7.936 unità – la cui tabella di ripartizione è stata scorporata e si trova assieme a quella dei Dirigenti scolastici. Bisogna però sempre tenere presente che, nel triennio 2024/2025-2025/2026-2026/2027, in base al decreto interministeriale 127 del 30 giugno 2023, le istituzioni scolastiche saranno ridotte a 7.461, con corrispondente notevole riduzione del numero dei DSGA (-475).
Secondo il Ministero, oggi il trend della denatalità è un dato reale che va tenuto in considerazione nel determinare gli organici attuali. Ci sono, comunque, delle misure specifiche messe in campo per sostenere l’organico, come i posti in deroga autorizzati dagli USR (circa 15.000 posti) per far fronte alle situazioni peculiari dei territori, in base alle richieste specifiche rappresentate dalle scuole.
L’Amministrazione si è anche dichiarata d’accordo a rivedere le tabelle di attribuzione dell’organico, ma si tratta sempre di modifiche che incontrano il limite dei saldi di bilancio voluti dal MEF.