Il video racconto del Ministero dell’Istruzione e del Merito questa settimana è dedicato al Liceo “Melchiorre Gioia” di Piacenza e all’Istituto Superiore “Mattei” di Fiorenzuola d’Arda (PC) e che, con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), hanno avviato percorsi di mentoring per la dispersione implicita e creato nuovi ambienti didattici dotati delle strumentazioni informatiche e digitali più avanzate che i ragazzi ritroveranno nel mondo del lavoro. #NoiSiamoLeScuole è il progetto del Ministero dell’Istruzione e del Merito dedicato alle storie di didattica e di comunità e alle storie del PNRR Istruzione.
La storia del “Melchiorre Gioia”
Il Liceo “Melchiorre Gioia” di Piacenza, istituto da tempo impegnato sulla digitalizzazione, ha deciso, grazie al PNRR, di fare un ulteriore passo avanti per permettere a studentesse e studenti di apprendere attraverso nuove metodologie didattiche. Grazie ai fondi per i laboratori digitali e le aule innovative, la scuola si è dotata di una vera e propria aula immersiva e ha potenziato gli altri ambienti con software avanzati, stampanti, kit di robotica, cuffie per i laboratori linguistici e visori per la realtà virtuale e la realtà aumentata. “Con i progetti Classroom e Labs”, spiega la Dirigente Scolastica Cristina Capra, “abbiamo avuto la possibilità di attrezzare la nostra bellissima aula ovale trasformandola in aula immersiva e di portare tutte le classi del liceo a un livello di alta digitalizzazione”.
L’aula immersiva permette di fare lezione proiettando su una parete curva a 180 gradi, in maniera molto avvolgente e coinvolgente, immagini su cui appaiono punti internodali che, se cliccati, mostrano altri testi, fotografie e audio. “Penso”, commenta la docente Elena Gabbiani, “che sia imprescindibile oggi, per poter affrontare il futuro, lavorativo e personale, pieno di queste strumentazioni, che i ragazzi imparino a dominarle piuttosto che esserne dominati”.
Un video per l’IS “Mattei”
A Fiorenzuola d’Arda, anche l’IS “Mattei” ha utilizzato la linea d’investimento Scuola 4.0 del PNRR per dotarsi di 187 nuovi computer portatili e creare otto laboratori mobili, due ambienti polifunzionali e un laboratorio di meccatronica. “La linea di investimento del PNRR per la Scuola 4.0”, racconta la Dirigente Scolastica Rita Montesissa, “ci ha permesso di creare ambienti di apprendimento nuovi, che permetteranno agli studenti di partecipare alle lezioni in un modo didatticamente innovativo. Vogliamo mostrare loro concretamente il funzionamento di un’azienda nel suo intero ciclo produttivo, dal momento in cui si ricevono le commesse, a quello in cui si realizza l’attività, fino alla vendita del prodotto”. Per questo il laboratorio di meccatronica si è arricchito di attrezzature per lo studio delle trasmissioni meccaniche e l’implementazione delle automazioni, permettendo un adeguamento della didattica e un approfondimento di argomenti che, senza giuste strumentazioni, si faticherebbe ad affrontare. “L’obiettivo principale che ha sotteso la scelta della scuola”, aggiunge la dirigente, “è stato ricreare il più possibile un ambiente simile a quello che gli studenti affronteranno in un’impresa, manifatturiera o meccanica, dove cercheranno occupazione nel futuro”.
Con i fondi PNRR per la riduzione dei divari, l’Istituto “Mattei” ha potuto, inoltre, prevedere 33 percorsi di recupero, approfondimento e potenziamento delle competenze di italiano, matematica e inglese, con l’obiettivo in particolare di contrastare la dispersione implicita, che si verifica quando i ragazzi proseguono negli studi ma senza acquisire le competenze di base. “Scopo di questi moduli”, spiega Filippo Lovatin, docente della scuola, “era non riproporre i vecchi corsi di recupero, ma sperimentare in piccoli gruppi di cinque-sei-sette ragazzi nuove pratiche didattiche e un nuovo modo di vivere l’apprendimento”.
Sono stati attivati anche percorsi di mentoring e coaching a vantaggio di ragazze e ragazzi che dovevano recuperare autostima e motivazione scolastica, migliorando il proprio approccio allo studio. “Questi corsi sono stati estremamente importanti”, afferma la docente Elisa Bussandri, “perché, grazie all’ascolto attivo, noi docenti abbiamo potuto comprendere meglio le problematiche degli studenti, sostenerli e aiutarli a riscoprire tutte le proprie risorse e potenzialità”.
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