NoiPa cedolino di dicembre con stipendio, 13esima e l’anticipo della parte economica del rinnovo del CCNL 2022-2024

Naspi, ecco tutto quello che c’è da sapere per i docenti precari

Si concludono le attività didattiche e per i docenti precari arriva il tempo di inoltrare la propria istanza per la Naspi. L’Inps riconosce a coloro che perdono il lavoro in modo involontario un’indennità per un periodo di tempo pari alla metà dei contributi versati negli ultimi 4 anni. Tra i requisiti per accedere alla Naspi, per quanto riguarda i dipendenti della PA, è necessaria che essi siano assunti con contratti a tempo determinato.  Inoltre, bisognerà avere almeno tredici settimane di contributi versati dell’ultimo quadriennio.

Anche chi presenta le dimissioni per giusta causa può far richiesta della Naspi. Stesso discorso per le neo mamme che, con contratto a tempo determinato, presentano dimissioni nel primo anno di vita del bambino o, comunque, nel periodo tutelato dal licenziamento (da 300 giorni prima del parto all’anno di vita del bambino).

Per ottenere la Naspi occorre presentare la domanda all’Inps in modalità telematica tramite Spid, Cie o Cns. Si ha tempo 68 giorni dalla cessazione del rapporto lavorativo, pena la perdita di indennità. La domanda può essere presentata anche il giorno successivo alla scadenza del contratto ma l’indennità coprirà solo a partire dall’ottavo giorno di disoccupazione. Per chi presenta la domanda entro l’ottavo giorno l’indennità partirà proprio dall’ottavo giorno dalla scadenza del contratto o dalla cessazione. Per chi la presenta dopo l’ottavo giorno la decorrenza dell’indennità sarà dal giorno successivo a quello di presentazione.

L’importo della Naspi è definito in base alle retribuzioni medie dell’ultimo quadriennio.