La Maturità 2024 è entrata nel vivo, ma non mancano le polemiche causate dal basso compenso riconosciuto ai commissari impegnati a vigilare e correggere le prove d’esame. L’ultimo intervento in merito arriva dalla Uil Scuola Rua.
Le parole di D’Aprile
“Inaccettabile che si sia costretti a ricorrere al personale in pensione. Vanno riviste le indennità. Le somme destinate a commissari e presidenti dell’Esame di Stato sono stabilite nel decreto interministeriale del 24/5/2007 ormai insufficienti rispetto al costo della vita. Ciò ha portato alla rinuncia degli incarichi da parte del personale interessato che ha costretto l’amministrazione a nominare personale in pensione”. Così all’Adnkronos Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola Rua.
La posizione della Uil
“Una revisione delle tabelle retributive e delle irrisorie indennità di missione oggi calcolate sui tempi di percorrenza dei mezzi pubblici contribuirebbe a valorizzare, sia dal punto di vista economico che sociale, il lavoro che il personale svolge tutti i giorni con professionalità. Secondo l’Istat, negli ultimi 10 anni, l’inflazione ha ridotto il potere d’acquisto delle retribuzioni lorde del 4,5%, ricorda il segretario. – conclude D’Aprile – Stipendi e/o compensi più alti potrebbero sostenere l’economia e aiutare a scongiurare la minaccia di un’inflazione ancora più elevata e una crisi del costo della vita ancora maggiore”.