Liceo di quattro anni, proposta di legge in Parlamento. Bocciatura Cgil

Recentemente depositata alla Camera dei deputati,ย la proposta di legge n. 1739 prevede la durata quadriennale dei corsi di studio per tutti gli indirizzi dellโ€™istruzione secondaria di secondo grado.

Il contenuto

Essenzialeย il contenuto del disegno di leggeย che si compone di due soli articoli. Il Governo รจ delegato ad adottare, entro sei mesi, uno o piรน decreti legislativi di parziale riordino del secondo ciclo di istruzione, con lโ€™obiettivo di garantire la โ€œpiena realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazione, anticipare lโ€™ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e favorire una formazione adeguata alle esigenze del tessuto socioeconomicoโ€. La nuova scuola secondaria di II grado, comunque articolata in licei, istituti tecnici e istituti professionali avrร  durata quadriennale. Non si prevede una rimodulazione di obiettivi di apprendimento, competenze o dei contenuti delle discipline, ma una riduzione dei tempi attualmente previsti, da 5 a 4 anni, โ€œeventualmente provvedendo allโ€™adeguamento e alla rimodulazione del calendario scolastico annuale e dellโ€™orario settimanale delle lezioniโ€, ricorrendo agli strumenti offerti dal Regolamento dellโ€™autonomia (artt. 4 e 5 del DPR 275/99). Presente un richiamo allโ€™educazione civica, alle tecnologie digitali, alle attivitร  laboratoriali, alla metodologia Content and Language Integrated learning (CLIL) e alle discipline STEM. Si prevede che la riduzione a quattro anni non comporti esuberi. Non sono previsti nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, eventualmente coperti da compensazioni interne al Ministero dellโ€™Istruzione.

La valutazione della FLC CGIL

โ€œIl progetto non presenta alcuna riflessione educativa a monte, ma tradisce chiaramente quale sia la doppia finalitร  โ€“ scrive la Cgil โ€“ tagliare in modo lineare il sistema pubblico dellโ€™istruzione e le risorse destinate e spostare quanto prima i giovani verso lโ€™offerta produttiva del Paeseโ€.

โ€œDโ€™altro canto โ€“ prosegue la Cgil -, la finalitร  dichiarata appare perfino contraddittoria: con una durata inferiore del percorso scolastico si propone di โ€œgarantire la piena realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazioneโ€.ย Iย recenti dati OCSEย relativi allโ€™occupazione nel nostro Paese (solo il 57% dei 25-34enni senza diploma di maturitร  trova lavoro, a fronte del 69% dei diplomati, mentre il 27% della popolazione fra i 25 e i 64 anni non diplomata guadagna la metร  o meno del reddito medio)ย dimostranoย senza alcun dubbio che studiare di piรน aiuta a trovare lavoro e a guadagnare meglioโ€.ย 

Secondo il ddl n. 1739, la scuola secondaria di secondo grado dovrebbe assicurare in quattro anni lโ€™insegnamento di tutte le discipline giร  previste dallโ€™indirizzo di studi di riferimento e i livelli di competenze oggi fissati per i percorsi di cinque anni. Insomma,ย si passa da cinque a quattro anni e ogni scuola con lโ€™utilizzo dellโ€™autonomia dovrร  provvedere al proprio adattamento curriculare: una vera e propria deregolamentazione dei percorsi nazionali di istruzione, un ulteriore attacco al valore legale del titolo di studio. La trasformazione dei percorsi quadriennali in un piano ordinamentale nazionale non puรฒ piรน consentire il ricorso ad adattamenti fai da teย rispetto alla durata del calendario scolastico e della scansione del curriculo, ma dovrebbe determinare un riadattamento di quadri orari e profili in uscita, nonostante il testo della proposta di legge ammetta per il sistema di istruzione nazionale โ€œlโ€™elevata qualitร  degli insegnamenti, da sempre riconosciuta anche allโ€™esteroโ€.

โ€œIn presenza di una riduzione di un quinto del tempo scuola โ€“ prosegue la Cgil -, senza la predisposizione di specifici quadri orari articolati con attivitร  didattica in compresenza,ย appare difficilmente credibile e comprensibile lโ€™invarianza delle dotazioni organiche.ย Per le cattedre di sostegno, invece, sarร  automatica la riduzione degli organici del 20%ย in relazione allโ€™abbreviamento del percorso di studio dei singoli studenti. A partire dalla tempistica della presentazione della proposta di legge, depositata alla Camera dei deputati il 26 febbraio 2024,ย appare evidente lโ€™imposizione della durata quadriennale ordinamentale per tutti gli indirizzi, a fronte del fallimento della Filiera tecnologico-professionale,ย che si era appoggiata sulla sperimentazioneย quadriennale del D.M. 240/2023, cioรจ su un percorso fondato sulle adesioni scelte liberamente dalla comunitร  scolastica. Ricordiamo che il Ministro Valditara, nella giornata del 17 gennaio 2024, con toni trionfalistici ha comunicato lโ€™adesione di soli 171 istituti tecnici e professionali per 193 corsi su tutto il territorio nazionale.ย Questa imposizione segna addirittura di un passo indietro rispetto al 4+2ย lanciato con la proposta spot della Filiera, in cui si faceva credere ad un ampliamento della formazione a sei anni, che nascondeย la effettiva riduzione del ciclo di studi secondario, oggi non piรน celataโ€.

โ€œA partire dallโ€™anno scolastico 2018/2019 sono stati avviati diversi tentativi di introduzione di percorsi quadriennali sperimentali. Il primo era destinato a 100 classi prime, ampliato ad altre 92 scuole (decreto 89 del 2 febbraio 2018).ย Delle 192 scuole coinvolte, composte da 127 scuole statali e da 65 paritarie, di cui 144 Licei e 48 istituti tecnici,ย sono state autorizzate 175 classiย dallโ€™anno scolastico successivoย eย i rinnovi si sono ridotti a 98ย (dati MIM luglio 2023). Era, pertanto, giร  incomprensibile la scelta dellโ€™allora ministro Bianchi di ampliare da 100 a 1000 scuole la sperimentazione dei quadriennali (dm 344/21) e i numeri di oggi rafforzano quella convinzione, visto cheย solo 243 scuole, sulle 1000 previste, hanno chiesto di sperimentare il modello del โ€œdiploma in 4 anniโ€.ย I dati forniti dallo stesso ministero, con la progressiva diminuzione delle conferme da 192 a 98, il fallimento del progetto Bianchi e i 171 istituti della filieraย dimostrano che il diploma quadriennale rappresenta unโ€™operazione non condivisibile per le scuole e le famiglie, oltre che per il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), che al netto di una condizionata apertura di credito nel 2017, ha ripetutamente bocciato i percorsi quadriennali (nel 2018, nelย 2021ย e nelย 2023ย ). Pertanto, appare assolutamente ingiustificata la definizione contenuta nellโ€™introduzione alla proposta di legge n.1739 di una sperimentazione come โ€œottima praticaโ€.ย Si tratta evidentemente di una forzatura o, addirittura, di una imposizione dโ€™autoritร  rispetto ad una idea di istruzione che la scuola ha giร  rifiutato con chiarezza. Infine,ย รจ necessario sfatare il mito del divario fra il nostro Paese e il resto dโ€™Europa in cui la maggior parte dei Paesi conclude i percorsi secondari a diciotto anni. Infatti, come ribadito nella premessa al disegno di legge, ciรฒ come avviene solo โ€œin metร  dei Paesi dellโ€™Unione europea (tredici su ventisette)โ€, molti dei quali non costituiscono modelli scolastici ai vertici del confronto, mentre bisogna rammentare che i dati OCSE confermano che i risultati migliori si conseguono lรฌ dove si assicura un piรน lungo periodo di istruzioneโ€.

Secondo la FLC CGIL,ย il sistema dโ€™istruzione nazionale ha il compito di formare i bambini e le bambine in futuri cittadini, seguendoli nel percorsi per diventare consapevoli e operare i cambiamenti che il progresso richiede, e non deve avere lโ€™obiettivo di avviare in fretta i giovani verso il mondo del lavoro, anche in considerazione delle difficoltร  che il mercato italiano presenta, ma deve, al contrario, fornire strumenti piรน approfonditi per affrontarlo, perchรฉ essi stessi diventino lavoratrici e lavoratori piรน competenti e, quindi, possa migliorare nel complesso anche il sistema Paese.

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