Intervento a gamba tesa della Uil Scuola Rua sui buoni studio e i fondi PNRR. Il sindacato parla di prove generali di privatizzazione della scuola statale. “Il diritto all’istruzione è diritto universale riconosciuto alla persona, non alla famiglia – osserva il segretario Giuseppe D’Aprile -. Pensare di colmare i divari territoriali ed economici partendo dai desiderata delle famiglie significa capovolgere il modello educativo del nostro paese che, per vocazione e per dettato costituzionale garantisce uguali opportunità a tutti, anche ai bisognosi e meritevoli. Questo significa incoraggiare il merito: offrire opportunità ai ragazzi, non alle famiglie che con il ‘buono scuola’ pensano di accedere ad una educazione più rispondente ai loro obiettivi. La scuola nazionale è quella che garantisce qualità, innovazione, inclusione, istruzione e competenze a tutti”.
Con il Bilancio dello Stato il ministro Valditara sottolinea il ruolo pubblico delle scuole paritarie. Ruolo che è riconosciuto ma le risorse del PNRR sono destinate a rafforzare l’infrastruttura e la qualità della scuola statale, che è l’unica accessibile a tutti.
“Il governo farebbe meglio a pensare alle sue scuole e non a quelle degli altri – commenta il segretario Uil Scuola Rua. Ogni euro sottratto alle scuole statali è un modo per renderle più deboli. Bisognerebbe invece ripartire con il potenziare prima la scuola statale, nazionale e laica di questo paese per garantire a tutti lo stesso diritto all’istruzione che ancora evidenzia grandi problemi gestionali. Saranno prove generali per la privatizzazione della scuola statale? Saremo vigili ed attenti affinché ciò non avvenga”.
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