Dirigenti scolastici, informativa del MIM su concorso e rotazione degli incarichi

Si è svolto lunedì 15 maggio l’incontro di informativa sul Decreto ministeriale per la procedura riservata del concorso a dirigenti scolastici e sulla Direttiva recante i criteri per la rotazione degli incarichi, argomenti entrambi decisamente rilevanti e molto attesi.

Il concorso per l’accesso alla dirigenza, indetto con decreto del direttore generale del MIUR n. 1259 del 23 novembre 2017, ha vissuto un percorso tormentato, sia per le modifiche apportate progressivamente al bando, sia per l’alto numero di contenziosi e di relativi decreti cautelari. Nessuna fase concorsuale è stata esente da rilievi, numerosi e svariati.

Già per la prova preselettiva era stato lamentato il malfunzionamento dei sistemi informatici utilizzati durante il suo svolgimento; poi la contestazione si è estesa alle modalità di correzione della prova scritta e di registrazione dei verbali relativi alle valutazioni; la prova orale è stata oggetto di contenzioso per il difforme comportamento delle Commissioni rilevato dai ricorrenti sul territorio nazionale, ed è stata inoltre contestata la compatibilità di tre Commissari (lezioni nei corsi di preparazione al concorso, contemporaneità di cariche pubbliche ecc.).

Una norma inserita nel decreto “Milleproroghe” si propone ora di risolvere i numerosi contenziosi ancora pendenti, prevedendo lo svolgimento di una procedura riservata consistente in un corso di formazione intensivo seguito da una prova finale.

Nel testo di legge sono contemplate due diverse fattispecie per quanto riguarda i soggetti aventi titolo ad accedere al corso intensivo: la prima riguarda quanti hanno prodotto un ricorso e hanno pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova scritta; la seconda riguarda coloro che, pur non avendo superato la prova preselettiva, hanno superato lo scritto e l’orale dopo essere stati ammessi a sostenere le prove a seguito di un provvedimento giurisdizionale cautelare, anche se successivamente caducato.

In entrambi i casi, gli interessati potranno accedere al corso intensivo di formazione dopo aver superato con un punteggio pari ad almeno 6/10 una prova scritta, basata su sistemi informatizzati, a risposta chiusa.

In sostanza le due differenti situazioni, ricondotte dalla norma a una medesima modalità di accesso, sono trattate allo stesso modo, pur essendo evidenti le differenze riscontrabili fra i rispettivi percorsi valutativi.

Nella bozza di decreto, la prova scritta viene semplificata sia per il punteggio relativo alla soglia di sufficienza (6/10 anziché 7/10), sia perché si prevede che i quesiti siano a risposta chiusa; per la soluzione vengono concessi 120 minuti. Più contenuto, rispetto alla prova scritta del concorso, anche il numero delle aree sottoposte a verifica. Vengono infatti esclusi dalla prova gli argomenti relativi a “modalità di conduzione delle organizzazioni complesse, con particolare riferimento alla realtà delle istituzioni scolastiche ed educative statali”, così come l’area relativa a “valutazione ed autovalutazione del personale, degli apprendimenti e dei sistemi e dei processi scolastici e sistemi educativi dei Paesi dell’Unione Europea”. Questa semplificazione viene introdotta nella bozza di decreto pur non essendo prevista nella norma.

Dei 100 quesiti, 5 sono destinati alla verifica della conoscenza di livello B2 del CEF della lingua straniera prescelta e 5 per la verifica sulle competenze nell’utilizzo di strumenti informatici e tecnologie della comunicazione.