Dirigenti scolastici, avviato il tavolo per il Contratto Integrativo sulla retribuzione di posizione parte variabile

Si è svolto in data 7 maggio il primo incontro fra Ministero e sindacati propedeutico alla definizione del Contratto Integrativo Nazionale sulla retribuzione di posizione, parte variabile, per l’a.s. 24/25, definizione ormai urgente se si intende allineare la retribuzione con l’anno scolastico di riferimento.

La bozza

L’Amministrazione ha comunicato di aver predisposto una bozza di decreto di costituzione del Fondo Unico Nazionale (FUN), anche sulla base dell’accertamento di risparmi. Le risorse corrispondono a ulteriori 6,3 milioni di euro lordo dipendente e a 12,6 milioni di euro per il periodo gennaio/agosto 2024. La possibilità di utilizzare queste economie è legata all’art. 1 c. 558 della legge di bilancio 2023. Vi sono poi dei fondi stanziati nella legge di bilancio 2024 volti a compensare le reggenze dovute all’accantonamento sulle operazioni di dimensionamento scolastico, per un totale di 185 istituti. In definitiva, il FUN 24/25 corrisponderebbe a oltre 272 milioni di euro. A queste risorse dovranno poi essere aggiunte quelle previste nel nuovo CCNL, che saranno esigibili quando il contratto sarà sottoscritto definitivamente e che dovrebbero portare la consistenza del FUN a 297 milioni di euro.

La “pesatura”

Per quanto riguarda i criteri per la “pesatura” delle istituzioni scolastiche, l’amministrazione ha reso noto che già 4.859 istituti hanno provveduto ad aggiornare i dati. La definizione del CIN relativo al prossimo anno scolastico è particolarmente complessa, perché nel frattempo è intervenuto il dimensionamento. L’Amministrazione, avendo condotto al riguardo una simulazione, ipotizza che non modificando i criteri già adottati, circa 600 scuole migliorerebbero la fascia di appartenenza, mentre 300 circa vedrebbero attribuita una fascia inferiore. L’eventuale clausola di salvaguardia avrebbe un costo pari a 1.204.000 euro lordo dipendente.