Pronuncia della Cassazione sulla Carta Docenti per i precari

Dimensionamento scolastico, respinti i ricorsi delle Regioni. Cisl Scuola: “Situazione preoccupante”

Il 22 novembre, l’Ufficio Comunicazione e Stampa della Corte Costituzionale ha dato notizia del rigetto dei ricorsi sul ridimensionamento scolastico. I ricorsi venivano da Toscana, Emilia-Romagna e Puglia, che avevano lamentato la violazione di competenze regionali in questo ambito.

Il pronunciamento della Corte

In attesa della pubblicazione della sentenza, il comunicato precisa che la decisione della Corte è motivata dal fatto che “siano prevalenti le competenze statali riguardanti l’ordinamento e l’organizzazione amministrativa dello Stato – venendo in rilievo personale statale -, le norme generali sull’istruzione, il coordinamento della finanza pubblica. Del resto – sottolinea il comunicato -, la normativa statale non richiede alle regioni la chiusura di plessi scolastici quale conseguenza della determinazione del contingente organico dei dirigenti scolastici“.

Il caso Campania

Il pronunciamento della Corte non riguarda il ricorso presentato dalla Regione Campania. Tuttavia le argomentazioni anticipate dal Comunicato non lasciano molto spazio alla possibilità di un esito diverso per il contenzioso promosso da quella Regione. Dopo l’accoglimento del suo ricorso da parte del TAR, c’era stato infatti l’intervento di sospensiva del Consiglio di Stato. Rinviato il proprio pronunciamento a una data successiva, il 28 novembre, proprio in attesa delle decisioni che sulla materia sarebbero state assunte, poco prima, dalla Corte Costituzionale.

Sulla questione è intervenuta, con un post su Facebook, la segretaria generale della CISL Scuola, Ivana Barbacci, che così ha commentato:
«Sul dimensionamento della rete scolastica resta la preoccupazione di salvaguardare le realtà nelle quali la presenza di una istituzione aiuta a valorizzare il territorio, specie in aree con forti elementi di specificità o disagio. Detto questo, è bene che la Corte Costituzionale abbia richiamato il carattere unitario e nazionale del nostro sistema di istruzione. Occorre tenerne conto anche nel definirne importanti aspetti organizzativi, su cui è giusto e opportuno assicurare un quadro di comogeneita e coerenza. Attendiamo di conoscere il testo della sentenza, ma il principio dell’unitarietà del sistema ci pare esca rafforzato in modo molto esplicito».


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