Il dimensionamento scolastico previsto in tutta Italia, che il prossimo anno porterร all’accorpamento di 7 istituti scolastici, trova la ferma opposizione di Luciano D’Amico. Il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo parla di impoverimento culturale e di diritto allo studio leso per gli abitanti delle aree interne. Un ennesimo taglio che la regione subirร a causa del Governo guidato da Giorgia Meloni. Neanche la comunanza di partito con l’attuale presidente della Regione, Marco Marsilio, ha potuto evitare la soppressione di 7 realtร scolastiche all’interno del territorio abruzzese.
“Una scelta sbagliata”
“Una scelta sbagliata – dichiara D’Amico -, maggiormente in Abruzzo, visto che il Dimensionamento non tiene conto della particolare conformazione territoriale della nostra regione: la presenza di comuni montani, la mancanza di efficienti reti di trasporto e la carenza di servizi nelle aree interne, a cui si aggiungerร il depotenziamento dellโofferta scolastica“.
La vittoria di Pirro del Milleproroghe
C’รจ poi la vittoria di Pirro data dal Decreto Milleproroghe che ha evitato la soppressione di 4 istituti previsti tra gli 11 iniziali in Abruzzo. Ma anche qui si parla di fumo negli occhi, dato che la deroga alle regioni vale solo per il prossimo anno scolastico. I fondi utilizzati per la deroga, inoltre, verranno sottratti al Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa delle scuole. Insomma, tra due anni l’Abruzzo si ritroverร comunque con 11 istituti in meno e con meno soldi da investire nell’Istruzione.
Il problema delle aree interne
“Ma se nelle zone densamente popolate – prosegue D’Amico -, dove รจ piรน fitta la presenza delle scuole, lโaccorpamento degli istituti si farร sentire di meno, in quelle interne e di montagna questo tipo di intervento si tradurrร in un impoverimento della didattica e del diritto allo studio. In definitiva il Dimensionamento scolastico, cosรฌ come proposto, rappresenta tutto ciรฒ che occorre evitare affinchรฉ le aree interne non perdano ulteriore terreno rispetto alle cittร e alle aree costiere, in termini di qualitร dei servizi. La strada da seguire รจ esattamente opposta: se vogliamo valorizzare lโidentitร e le potenzialitร dellโAbruzzo bisogna prendersi cura del suo policentrismo, a tutti i livelli. ร dannoso, oltre che irrazionale, pretendere di applicare stessi criteri e misure per territori con conformazione e condizioni di partenza molto diverse. Vale per lโistruzione, cosรฌ come per la sanitร , le infrastrutture, e gli altri ambitiโ.




