
Negli ultimi dieci anni, lโItalia ha assistito a una progressiva scomparsa di autonomie scolastiche, un fenomeno che si prevede continuerร anche nei prossimi dieci. Secondo un dossier della Uil Scuola Rua sul processo di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, il nostro Paese ha perso circa 1.000 scuole nel periodo dal 2000 al 2010, e si stima che altrettante spariranno nei prossimi dieci anni. Un calo che non solo riduce il numero delle scuole, ma impone una riflessione sulle conseguenze di questa evoluzione.
I numeri della riduzione scolastica
Lโanalisi dei dati sul numero di scuole in Italia offre uno spunto per comprendere meglio lโentitร del fenomeno. Nel periodo 2000-01, le istituzioni scolastiche erano 11.592, mentre nel 2011-12 erano scese a 9.139. Nel 2021-22, il numero รจ ulteriormente calato a 8.511 e, nellโanno scolastico in corso, sono arrivate a 7.981. Se questa tendenza proseguirร , nel 2031-32 il numero di scuole in Italia sarร di 6.885, con una riduzione complessiva di circa il 40% in trentโanni.
Le conseguenze economiche e i benefici limitati
Il processo di dimensionamento delle scuole, sebbene comporti un risparmio per lo Stato, che si stima sarร pari a 88 milioni di euro, ha un impatto negativo su molti altri aspetti. La riduzione del numero di scuole non produrrร alcun vantaggio significativo per il personale scolastico, nรฉ tantomeno per gli studenti e le loro famiglie. A fronte di un risparmio per le casse dello Stato, infatti, la qualitร dellโofferta formativa potrebbe risentirne.
La visione di Giuseppe DโAprile: una scuola da ripensare
Giuseppe DโAprile, Segretario Generale della Uil Scuola Rua, sottolinea lโimportanza di una pianificazione a lungo termine per il sistema scolastico italiano. Secondo DโAprile, governare lโistruzione statale richiede interventi strutturali e investimenti che non si limitino a risolvere le emergenze o a rispondere a problemi contingenti. Occorre una visione strategica per costruire la scuola del futuro, una scuola che sia in grado di affrontare le sfide del cambiamento e della denatalitร .
La sfida della denatalitร come opportunitร
In particolare, DโAprile osserva che la riduzione del numero di alunni per classe potrebbe rappresentare una vera e propria opportunitร , trasformando un problema come la denatalitร in un vantaggio per la didattica. Con classi meno numerose, infatti, sarebbe possibile offrire una didattica ancora piรน di qualitร , con maggiore attenzione individuale per ciascun studente.
Un futuro da costruire insieme
In conclusione, la sfida per il futuro del sistema scolastico italiano รจ quella di trovare un equilibrio tra il contenimento dei costi e il miglioramento della qualitร educativa. Investire in una scuola che sappia rispondere alle nuove esigenze della societร , con classi piรน piccole e una didattica innovativa, potrebbe essere la chiave per unโistruzione di qualitร che non si riduca a una mera gestione amministrativa. La scuola del futuro dovrร essere progettata con una visione lungimirante e non come una soluzione temporanea ai problemi di oggi.
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