Concorso assunzione personale ex LSU

D’Aprile: “La scuola passaggio fondamentale per educare al rispetto”

Il Segretario della Uil Scuola è intervenuto all’Università Cattolica.

Nel pomeriggio di giovedì 11 maggio l’Università Cattolica “Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana” ha ospitato il convegno dal titolo “Il valore del Rispetto nel programma educativo”. Presente all’incontro il Segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile, che nel corso del suo intervento, si è soffermato sul tema “Educare al Rispetto, per una società più libera”. All’incontro, incentrato sul tema cardine dell’ultimo congresso della Uil Scuola Rua, hanno preso parte anche docenti e intellettuali legati al mondo universitario.

“Rispetto non è una semplice parola, perché sarebbe molto riduttivo – ha spiegato D’Aprile -. E’ invece, un importante principio di vita; è un valore su cui si dovrebbe basarsi qualsiasi relazione umana. E’ un sentimento di stima, di riguardo; è un modo di relazionarsi in cui si dà valore alle persone, al loro pensiero, alle loro azioni. Rispetto implica fare attenzione a tutto ciò che ci circonda sia esso umano o materiale; è l’opposto di indifferenza”.

“Occorre lavorare, quindi, sulla quotidianità – ha aggiunto D’Aprile -, per la conoscenza delle differenze, per comprendere che queste, non comportano la superiorità di qualcuno a discapito di un altro. Ecco perché, la scuola assume oggi un ruolo da protagonista nell’attuazione dell’articolo 3 della nostra Costituzione, attraverso il confronto, l’ascolto, il dialogo, la conoscenza, la condivisione, l’inclusione”.

“Rispetto è una parola che assume significati diversi dall’età antica all’epoca moderna attraverso accezioni filosofiche, letterarie e religiose – conclude il segretario -. Nell’antichità non esisteva questa idea di rispetto, che invece veniva declinato e vissuto o come deferenza/soggezione, verso un’autorità, un potere costituito o una divinità; o come stima o apprezzamento verso qualcuno cui veniva riconosciuto un carattere di eccezionalità, per una particolare performance o per un inusuale virtuosismo. Oggi possiamo invece condividere e promuovere un’idea di rispetto che porta con sé anche una parola diversa: la parola riconoscimento”.