Concorso Pnrr, Anief: “Al nord più posti che aspiranti. Al suda una cattedra per 25. Non è meritocrazia”

Troppe discrepanze nella procedura concorsuale Pnrr, che verrà ultimata in settimana, secondo il parere di Anief. Il sindacato, attraverso una dura nota, ha fatto notare il paradosso delle tante cattedre disponibili nelle regioni settentrionali, a fronte dei pochi posti (presi d’assalto) nel Mezzogiorno. Un’Italia letteralmente spaccata, a detta di Anief.

La posizione di Pacifico

“Come si può pensare che i concorsi per docenti siano l’unica modalità per immettere in ruolo, perché premiano la meritocrazia verificando le competenze, se poi si permette di avere regioni dove il numero dei posti supera i candidati ed altre dove gli aspiranti insegnanti sono 25 volte le cattedre in palio?”: a chiederlo è oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel commentare i numeri sui partecipanti alle prove scritte selettive del concorso per infanzia e primaria terminate ieri. Il Ministero ha comunicato che “i candidati presenti alle tre sessioni per la Scuola dell’infanzia e per la Primaria sono stati 55.676, dei quali 44.615 sono stati ammessi alla prova orale”.

Il paradosso lombardo: più posti che aspiranti

Emerge anche che “ad organizzare un concorso Lombardia, il numero dei posti in palio supera addirittura quello degli aspiranti, mentre in Umbria si registra il record di quasi 25 candidati per ogni cattedra”. In generale, “il Nord offre maggiori chance di successo ai candidati, con quasi tutte le regioni che presentano meno di due candidati in corsa per ogni posto. Al contrario, nelle regioni del Sud la concorrenza è molto più alta: si superano i 20 candidati per ogni posto in Sicilia, quasi 22 in Molise e oltre 18 in Campania”.

Anief: basta alibi

“Siamo sempre più convinti che l’attuale modalità monolitica di selezionare il personale docente in Italia poggi su un grande equivoco – commenta ancora Marcello Pacifico – : ci hanno sempre detto che il concorso è la via maestra per meglio selezionare i futuri insegnanti e adesso scopriamo che si selezioneranno non i docenti migliori ma quelli che, magari idonei per un soffio, si ritroveranno in ruolo solo perché senza ‘concorrenti’. In altre regioni, invece, candidati che hanno superato lo scritto agevolmente e che faranno un ottimo orale rischiano di non essere mai assunti per eccesso di concorrenti. Comprendiamo che non è colpa di nessuno se le domande si concentrano in determinati territori, però vorremmo anche che si smetta di dire che assumere direttamente da Gps non garantirebbe di portare in ruolo personale adeguatamente preparato. Finiamola con questi alibi e pensiamo al bene della scuola”, conclude il presidente Anief.