Educazione civica: quattro iniziative del MIM per le scuole secondarie di secondo grado

Concorso ATA 24 mesi e rinnovo graduatoria terza fascia: ecco tutte le novità

Il Ministero dell’Istruzione sta predisponendo la consueta nota, indirizzata agli Uffici Scolastici Regionali, circa l’indizione dei concorsi per soli titoli per l’aggiornamento e l’integrazione delle graduatorie per l’accesso ai ruoli provinciali dei profili professionali delle ex aree A e B del personale ATA, ai fini della costituzione delle graduatorie provinciali permanenti per l’anno scolastico 2023/2024, utili per l’a.s. 2024/2025.

Chi potrà partecipare al concorso

Potranno partecipare al concorso solo coloro che hanno già maturato almeno 24 mesi (23 mesi e 16 giorni) di servizio ATA nella scuola statale alla data di scadenza delle domande. I bandi di concorso dovranno essere pubblicati dai relativi Uffici Scolastici Regionali sul Portale InPA presumibilmente entro la fine di aprile 2024.

L’informativa sulle graduatorie di terza fascia

Il 4 aprile 2024, alle ore 15.30, si è tenuto al Ministero l’incontro di informativa con i sindacati relativo al rinnovo delle graduatorie di istituto di terza fascia del personale ATA. Il Ministero ha informato che sta predisponendo il decreto ministeriale con le indicazioni per la presentazione delle domande di inserimento e/o di aggiornamento/conferma/depennamento delle graduatorie di terza fascia ATA. Le nuove graduatorie avranno validità per il triennio scolastico 2024/2026. Le graduatorie di terza fascia d’istituto vengono utilizzate dalle scuole statali per l’assunzione dei supplenti in sostituzione del personale ATA assente. L’incontro con il Ministero è stato di tipo interlocutorio e, al momento, non sono state definite le date di presentazione e di scadenza del bando in quando devono essere prima risolti dei problemi tecnici sulla piattaforma POLIS per l’apertura delle funzioni ai fini della presentazione delle istanze on line. A questo proposito il MIM si è riservato di effettuare ulteriori verifiche sul sistema informativo centrale per poter calendarizzare delle date precise. In ogni caso, il decreto ministeriale, prima di essere emanato in via definitiva, dovrà essere sottoposto al parere del CSPI e poi della Corte dei Conti.