Carta docente, Tribunale di Tivoli riconosce 2.000 euro ad un insegnante

Sui 500 euro annuali della Carta del docente la Corte di Cassazione lo scorso mese di ottobre non avuto dubbi: va assegnata. Lo stesso parere, quindi, devono sostenere i giudici del lavoro. Così a Tivoli il Tribunale ha accolto il pieno la richiesta dei legali Anief in difesa di una insegnante che tra il 2019 e il 2023 ha sottoscritto e svolto quattro supplenze annuali: il giudice del lavoro gli ha dunque fatto avere, in un’unica soluzione, i 2.000 euro negati dall’amministrazione rifacendosi proprio alla Suprema Corte, la quale nella sentenza n. 2999661 del 27 ottobre 2023 ha spiegato che “deve riconoscersi il diritto dei docenti precari investiti di supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche (incarichi di cui all’art. 4. co. e co. 2 della L. n. 124/1999) a beneficiare della carta docenti, previa disapplicazione della normativa nazionale che glie lo preclude e quindi dell’art. 1, co. 121, della l. 107/2015, in quanto in contrasto col richiamato art. 4, co. 1, dell’Accordo quadro sul lavoro a tempo determinato”. Nella sentenza, contenente anche diversi altri parere autorevoli favorevoli ai precari che hanno chiesto la card annuale per l’aggiornamento, si concede quindi il via libera all’importo “nominale di 500,00 euro per ciascuna annualità, oltre interessi come per legge dalla spettanza al saldo”.

Le parole di Pacifico

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ribadisce ancora una volta che “dopo un parere incisivo e rilevante, come quello della Corte di Cassazione, successivo a quelli altrettanto autorevoli espressi dal Consiglio di Stato e dalla Corte di Giustizia europea, l’unica soluzione alla querelle sulla Carta del docente da concedere anche ai supplenti con almeno 150 giorni di servizio svolto andrebbe risolta con una modifica alla Legge 107 del 2015 che l’hanno introdotta dimenticando i precari”.

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