Caro libri, l'inflazione tocca anche l'istruzione. Stipendi troppo bassi per i testi scolastici

Caro libri, ecco le proposte della UIL Scuola al Senato

Dopo l’audizione alla Camera dei Deputati della Cisl Scuola, anche l’organizzazione sindacale Uil Scuola si fa sentire in merito all’inflazione che ha colpito i libri di testo destinati a studenti e docenti. Un aumento dei costi incontrollato per le famiglie, che va a ledere in parte anche il sacro diritto allo studio. Per questo motivo, la Uil Scuola ha elencato una serie di proposte al Senato della Repubblica per porre un freno al caro libri.

Una delle cause principali dell’aumento dei costi dei libri scolastici, secondo il sindacato, è la mancanza di continuità nell’adozione dei testi. Stabilizzare gli insegnanti e favorire la continuità didattica potrebbe ridurre notevolmente i costi per le famiglie.

“Molto spesso si assiste al rinnovo costante delle edizioni dei libri di testo, anche quando non è strettamente necessario. Secondo la Uil Scuola questo avviene soprattutto nelle scuole superiori, Pensare ad una maggiore ‘longevità’ dei libri potrebbe essere misura compatibile. Le nuove edizioni potrebbero essere ‘componibili’: aggiornamenti, edizioni integrate. Il numero delle edizioni e il trend del costo andrebbero monitorate periodicamente“.

“Per affrontare il caro libri in modo efficace – a detta del sindacato -, è essenziale fornire aiuto finanziario alle famiglie che si trovano in una situazione di difficoltà economica. Le borse di studio possono aiutare gli studenti a coprire parte dei costi dei libri e dei materiali scolastici. Una soluzione concretamente realizzabile potrebbe essere quella di istituire un fondo nazionale. Questo potrebbe coprire interamente il costo dei libri almeno fino ad una determinata soglia Isee. Ricordiamo il dettato costituzionale della gratuità dell’istruzione”.

 

Ecco l’audizione integrale:

Onorevoli Deputate, Onorevoli Senatori,  Grazie per l’invito a questa Audizione informale, il tema che andremo a trattare ha diretta incidenza sulle famiglie, che si trovano ad affrontare costi crescenti per l’istruzione dei loro figli.

 In questa sede vogliamo offrire non solo un quadro complessivo dei costi – quello definito dagli editori, dalle stime della Confederazione europea dei Sindacati (CES, quello appena realizzato dall’Adoc in collaborazione con Eures – ma anche un piano concreto di proposte utili a contenere questo fenomeno.

Quella di questa mattina è una audizione informale che giunge ad anno scolastico iniziato ma ugualmente importante in una azione politica di programmazione e di prospettiva. Le scuole programmano un anno per l’altro. A giugno decide il piano di adozione dei libri di testo (le dotazioni) per l’anno successivo.

La politica dovrebbe avere un orizzonte ancora più ampio e programmare misure e interventi con un raggio temporale di almeno un ciclo scolastico.

Triennale o quinquennale.  Una azione strutturata, gestita nei tempi, in grado di offrire – di concerto con le autonomie scolastiche – le misure di supporto.

Per far questo è indispensabile una analisi dei bisogni e la personalizzazione degli interventi, che non possono essere calati dall’alto indistintamente. Se infatti uno sconto del 10% sul prezzo di copertina può essere effettuato tramite bonus una tantum, misure temporanee, o congiunturali, non possono rappresentare lo standard da seguire. Fondamentale è la progettazione e la risposta adatta ai diversi segmenti di scuola.

Un esempio: il “tasso di copertura” dei buoni libri in vigore non arriva infatti a controbilanciare l’importo mediamente dovuto per l’acquisto dei libri, soprattutto alle scuole superiori di secondo grado, dove gli importi erogati coprono soltanto il 29% della spesa a Roma; il 41,1% a Milano, arrivando a coprire oltre la metà dell’importo soltanto a Napoli (55,2%).

Secondo l’Associazione italiana Editori, a un livello di inflazione complessiva del 6,4%, i prezzi dei libri scolastici, hanno subito un incremento del 3,04% per la scuola secondaria di primo grado e del 3,42% per la scuola secondaria di secondo grado rispetto all’anno precedente.


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