La fine del 2023 porterà ai docenti circa 200 euro in più

Aumento una tantum a docenti e ATA, Anief: “Risarcimento incompleto”

Il sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti, ha ricordato che “dal 2024, sono previsti aumenti ai docenti: gli stipendi subiranno infatti un incremento di 200 euro lordi, grazie a vari aggiustamenti e bonus. Inoltre, a dicembre, si attende un anticipo che varia tra 700 e 1.200 euro per i docenti di ruolo”.

I vertici del Ministero dell’Istruzione e del Merito confermano la volontà politica di assegnare gli anticipi del rinnovo contrattuale 2022/24 a partire dal prossimo mese a oltre 1,2 milioni di docenti e Ata. Nelle ultime ore il ministro Giuseppe Valditara ha espresso soddisfazione per la recente manovra. Fondi significativi destinati ai lavoratori della scuola spiegando che quelle chieste da mesi “al ministro Giorgetti erano le risorse per i contratti. E qui ci sono 5 miliardi per gli statali, di cui una parte importante andrà al milione e 200mila lavoratori della scuola. Abbiamo approvato in un mese il precedente contratto scaduto da anni, l’anno prossimo arriverà il nuovo contratto. A dicembre ci sarà già un anticipo, con ulteriori aumenti ”, ha precisato Valditara.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “ritiene importante, di certo, l’azione del Governo. Dal 2024 ha ampliato gli sgravi fiscali e incrementato più volte l’indice di assegnazione dell’indennità di vacanza contrattuale (da 1,5 a quasi 7 punti percentuali). Questo ha decisamente adeguato l’importo all’inflazione dell’ultimo biennio. Solo che il recupero non è ancora totale, perché l’una tantum per il 2022 non è stata del tutto compensata.

Per questo partiranno le diffide Anief per tutti i dipendenti della scuola che potranno in tal modo recuperare 700-800 euro. Inoltre, siccome pure in quest’occasione i precari sono stati discriminati, stiamo proponendo dei ricorsi per tutti i supplenti. Chi ha prestato servizio a partire dal 1° gennaio 2022, potrà recuperare fino a 1.500 euro. Questo perché perché l’Italia ha da tempo incluso nell’ordinamento giudiziario il principio di parità di trattamento del personale sancito dalla direttiva europea 70/99 che fa prevalere i diritti a prescindere dal contratto che lega il dipendente all’amministrazione”.

“Anief – continua il suo presidente nazionale – crede moltissimo in questa ennesima battaglia. Occorre salvaguardare i diritti di centinaia di migliaia di lavoratori della scuola ancora non di ruolo ma anche già assunti a tempo indeterminato. Fanno ben sperare i tanti esiti positivi delle vertenze in Tribunale prodotte in passato a loro tutela: dalla Carta del docente alla ricostruzione della carriera, delle ferie non godute agli scatti stipendiali. Tutti diritti lesi, sui quali sempre più giudici ci stanno dando piena ragione”, conclude Pacifico.


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