
Mentre molti possono finalmente archiviare le prove scritte del concorso ordinario per posti comuni e di sostegno, c’è una parte dei candidati che dovrà riprendere la tastiera. Un errore nel quesito n. 4 del turno pomeridiano del 27 febbraio ha costretto il Ministero a fissare una prova suppletiva, con un nuovo quesito da rispondere il 5 maggio 2025.
Le prove scritte: una sfida per migliaia di candidati
Nei giorni 25, 26 e 27 febbraio 2025, i candidati hanno affrontato una maratona di 50 quesiti a risposta multipla in ciascun turno. Le domande spaziavano tra vari ambiti: pedagogico, psicopedagogico, didattico-metodologico, con anche domande sulla lingua inglese e le competenze digitali. In totale, sono stati somministrati 300 quesiti, preparati da un’università incaricata e validati dalla Commissione Nazionale.
Il quesito errato e la decisione della Commissione
Tuttavia, il quesito n. 4 somministrato nel turno pomeridiano del 27 febbraio ha suscitato non poche polemiche. I candidati hanno segnalato che la risposta corretta non era presente tra le opzioni proposte. Dopo 43 segnalazioni, la Commissione Nazionale ha analizzato la situazione e deciso che il quesito fosse annullato, senza attribuire alcun punteggio per quella domanda.
La prova suppletiva: un nuovo appuntamento per i candidati coinvolti
Per garantire l’equità tra tutti i partecipanti, la Commissione ha disposto una prova suppletiva per i candidati coinvolti nel turno pomeridiano del 27 febbraio. La nuova prova si terrà il 5 maggio 2025, e consisterà in un quesito sostitutivo al posto di quello errato. I candidati che decideranno di non partecipare alla prova suppletiva potranno comunque mantenere il punteggio ottenuto, ma senza il quesito annullato.
Come partecipare alla prova suppletiva
I candidati interessati a partecipare alla prova suppletiva riceveranno tutte le informazioni necessarie riguardo la sede e la durata della prova attraverso il portale INPA (https://www.inpa.gov.it/) e gli Uffici scolastici regionali.
Una decisione per tutelare l’equità e la trasparenza
Nonostante l’imprevisto, il Ministero ha garantito che il concorso prosegua nel rispetto del principio di par condicio, assicurando che ogni candidato possa continuare il percorso senza penalizzazioni.
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