
Il Decreto Scuola è stato recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri. Secondo quanto riportato dalla nostra redazione, non ci sarebbero modifiche rispetto alla bozza già anticipata. Le nuove disposizioni riguardano sia le scuole statali che quelle paritarie, con l’obiettivo di ottimizzare le risorse disponibili e di garantire maggiore trasparenza nel sistema educativo.
Le novità sulle assunzioni nella scuola
Una delle principali innovazioni introdotte dal decreto riguarda le assunzioni nel mondo della scuola. Tra le misure più rilevanti c’è l’ampliamento delle graduatorie relative ai concorsi PNRR1 e PNRR2. Ora, queste graduatorie potranno includere anche i candidati risultati idonei – ma non vincitori – a condizione che abbiano raggiunto il punteggio minimo richiesto, con la possibilità di coprire fino al 30% dei posti disponibili.
Questa decisione nasce dalla necessità concreta di colmare le numerose cattedre vacanti, soprattutto in regioni come Lombardia e Piemonte, dove la carenza di aspiranti ha lasciato molte posizioni scoperte. Inoltre, l’articolo 2 del decreto propone una revisione delle modalità di accesso alla professione docente, con l’obiettivo di rendere il processo più snello e flessibile, rispondendo così meglio alle esigenze del sistema scolastico italiano.
Un elenco generale per la copertura delle cattedre vacanti
Il decreto prevede l’istituzione di un elenco generale per la copertura delle cattedre vacanti, a cui potranno accedere tutti i docenti che hanno superato un concorso dal 2020, oltre agli idonei dei concorsi PNRR oltre la quota del 30%. Sarà possibile, inoltre, che i docenti siano immessi in ruolo anche in regioni diverse da quella in cui hanno sostenuto il concorso.
Stanziamenti per l’inclusione e il welfare scolastico
L’articolo 6 del provvedimento introduce un incremento dei fondi destinati al welfare scolastico, con uno stanziamento aggiuntivo di 7 milioni di euro tra il 2025 e il 2027. Queste risorse, gestite dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, sosterranno progetti finalizzati a:
- Disabilità e inclusione
- Contrasto alla dispersione scolastica
- Supporto alle famiglie in difficoltà economiche
Il decreto modifica inoltre il Decreto-Legge 95/2012, autorizzando una spesa aggiuntiva di 1 milione di euro per il 2025 e 3 milioni all’anno per il biennio successivo. Le coperture finanziarie saranno garantite attraverso la riduzione del fondo speciale del Ministero dell’Economia, utilizzando anche risorse residue.
Scuole paritarie: nuove disposizioni
Un’importante novità riguarda le scuole paritarie, in particolare per quanto riguarda l’attivazione delle classi terminali collaterali. Per ogni indirizzo di studio, potrà essere autorizzata una sola classe terminale aggiuntiva, previa richiesta motivata da parte del soggetto gestore e valutazione da parte dell’Ufficio scolastico regionale. Le richieste dovranno essere presentate entro il 31 luglio dell’anno scolastico di riferimento.
Questa misura mira a contrastare la cosiddetta “piramide rovesciata”, un fenomeno che vede molte classi quinte e poche nelle annualità precedenti. Il nuovo termine consentirà una valutazione tempestiva delle richieste.
In caso di autorizzazione negata, le scuole paritarie non potranno più attivare classi senza riconoscimento formale, superando la prassi attuale che consente di avviare le attività in attesa di un provvedimento. Un nuovo assetto normativo mira a eliminare questa situazione.
Esami di idoneità e aggiornamenti normativi
All’interno del sistema di istruzione nazionale, sarà possibile sostenere, nello stesso anno scolastico, esami di idoneità relativi a un massimo di due anni scolastici successivi a quello di ammissione. Se l’esame copre due annualità, la commissione sarà presieduta da un presidente esterno. Un decreto ministeriale, da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della norma, definirà le modalità operative e le misure di controllo.
Obbligo di digitalizzazione per le scuole paritarie
Una delle disposizioni più significative riguarda l’obbligo per le scuole paritarie di adottare la pagella elettronica, il registro online e il protocollo informatico. Questa misura risponde alle criticità emerse dagli accertamenti ispettivi, che hanno evidenziato un uso ancora diffuso della documentazione cartacea, non sempre idonea a certificare la frequenza scolastica degli studenti.
Concorsi PNRR e tempistiche per le assunzioni
Il decreto conferma anche la reiterazione della procedura assunzionale legata ai concorsi PNRR. Per l’anno scolastico 2025/26, il termine ultimo per le assunzioni è fissato al 31 dicembre 2025. Le graduatorie pubblicate entro il 10 dicembre potranno essere utilizzate per le immissioni in ruolo.
I docenti saranno assunti secondo la loro posizione:
- A tempo indeterminato, se già in possesso dell’abilitazione;
- A tempo determinato con contratto fino al 31 agosto 2026, se ancora tenuti al completamento dei 30 o 36 CFU.
In entrambi i casi, verrà avviato l’anno di prova, secondo le modalità previste.
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