
ย i dati relativi alle iscrizioni 2025/26, contenuti i due tabelle allegate a una nota che compare sulย sito del MIMย con dichiarazioni del ministroย Valditara.
Si tratta tuttavia, almeno per ora, di sole percentuali, senza lโindicazione dei relativi valori assoluti, il che limita fortemente la possibilitร di analizzare i dati in modo piรน approfondito.
Per quanto riguarda la scuola primaria, si conferma la tradizionale preferenza delle famiglie per il modello del tempo pieno, con diverse regioni che superano il 60% delle scelte, fino al 70% del Lazio. A fronte di questi casi, tuttavia, continuano a registrarsi valori molto bassi in regioni quali il Molise (25%), la Sicilia (20,7%), ma anche Campania (34,9%) e Calabria (36,4%).
Pesa, con tutta evidenza, la carenza di infrastrutture, legata a insufficienti investimenti da parte degli Enti Locali, da cui discende una situazione fortemente sperequata fra le diverse realtร territoriali.
Per quanto riguarda i percorsi di studio della secondaria di II grado, le percentuali diffuse mostrano unaย sostanziale stabilitร delle scelteย operate dalle famiglie. I licei fanno registrare un aumento dello 0,36%, che collima quasi perfettamente con la perdita dello 0,34% dellโistruzione tecnica, mentre quella professionale arretra dello 0,03.
Allโinterno dellโistruzione liceale, poi, si possono registrare piccoli spostamenti tra i diversi indirizzi, che non inficiano il senso complessivo dei dati. Si conferma laย perdurante debolezza del liceo del Made in Italy, che fa rilevare un incremento appena percettibile, passando dallo 0,08 delle scelte allo 0,09.
Gli unici valori assoluti forniti dal Ministero sono quelli relativi alla nuova filiera professionale, ilย percorso del 4+2, dove i numeri delle iscrizioni al primo anno, secondo il MIM, sono โtriplicatiโ, passandoย dai 1.669ย dellโanno in corsoย ai 5.449ย del prossimo, con โoutlook positivoโ, come dicono le agenzie di rating, ossia con possibile ulteriore incremento man mano che le scuole procedono allโanalisi delle domande cartacee.
Come giร detto in apertura i numeri, prospettati in questo modo, tradiscono la loro proverbiale chiarezza. In assenza di cifre assolute, infatti, รจ difficile valutare lโeffettivo valore che lโaumento delle iscrizioni alla filiera 4+2 puรฒ assumere come test sul successo di questo indirizzo di studi tra le famiglie, essendo ovviamente impossibile comparare i valori in cifra assoluta di chi sceglie la nuova filiera con quelli in percentuale riferiti a proposito degli altri indirizzi.
Come peraltro evidenziato nei giorni scorsi anche da autorevoli operatori dellโinformazione scolastica, lโassenza di dati piรน chiaramente leggibili (e non solo sulle iscrizioni) si configura come una vera e propria lacuna di trasparenza; lโauspicio รจ che il MIM si adoperi per colmarla il piรน rapidamente possibile.
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