
Ancora una sentenza a favore degli insegnanti che reclamano la Carta del docente. a formularla stavolta รจ stato il tribunale di Venezia, che ha accolto il ricorso prodotto dai legali del sindacato Anief per difendere un insegnante con quattro supplenze annuali โ svolte negli anni scolastici 2019/2020, 2021/2022, 2022/2023, 2023/2024 โ che in quel periodo si รจ dovuto formare professionalmente a proprie spese: al docente, quindi, sono state corrisposte 2 mila euro.
Nel decidere favorevolmente allโistanza prodotta dal precario, tramite il sindacato autonomo, il giudice ha citatoย il Consiglio di Statoย che a sua volta ha ricordato che โnella misura in cui la P.A. si serve di personale docente non di ruolo per lโerogazione del servizio scolastico, deve curare la formazione anche di tale personale, al fine di garantire la qualitร dellโinsegnamento fornito agli studenti. Ne deriva che โil diritto-dovere di formazione professionale e aggiornamento grava su tutto il personale docente e non solo su unโaliquota di essoโ.
Il Tribunale di Venezia ha inoltre ricordato che anche laย Corte di Giustizia Europeaย โha escluso la configurabilitร di ragioni oggettive che possano giustificare la disparitร di trattamento tra docenti di ruolo e non di ruolo e ha ricordato che โla nozione di โragioni oggettiveโ richiede che la disparitร di trattamento constatata sia giustificata dalla sussistenza di elementi precisi e concretiโ.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief,ย ha ricordato che โilย Consiglio di Statoย e laย Corte di Giustizia Europeaย hanno sancito che sulla questione Carta del docente cโรจ stata una dimenticanza dei precari tra i beneficiari: diventa inevitabile che ilย ricorso gratuito presentato da un precario o ex precario con Anief, al fine di recuperare fino a 3.500 euro piรน gli interessi maturati,ย comporti elevate possibilitร di essere accolto positivamente in Tribunale: centinaia di migliaia di precari o supplenti nel frattempo entrati in ruolo hanno lโoccasione a portata di mano, cosรฌ da ottenere quello che gli spettava e che continua incredibilmente ad essergli negatoโ.
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