Carta docente, tribunale riconosce 2mila euro

La Carta del docente va con certezza anche agli insegnanti precari: lo sostiene anche la prima sezione civile, controversie del lavoro, del Tribunale di Padova, che ha risposto favorevolmente in difesa di una insegnante che ho svolto quattro supplenze annuali tra il 2020 e il 2024. Nellโ€™assegnare 2mila euro alla docente che ha fatto ricorso, il giudice del lavoro ha ricordato nella sentenza che โ€œle prescrizioni dellโ€™art. 4 della Direttiva 1999/70/CE sono da tempo considerate direttamente applicabili nel nostro ordinamento e pertanto โ€œla clausola 4 punto 1, dellโ€™accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, che figura nellโ€™allegato della direttiva 1999/70, รจ incondizionata e sufficientemente precisa da poter essere pagina invocata nei confronti dello Stato da dipendenti pubblici temporanei dinanzi ad un giudice nazionaleโ€.

I pareri di Corte di Giustizia Ue e Consiglio di Stato

Dopo aver ricordato che la Corte di Giustizia Ue ha anche deciso che spetta โ€œal giudice del rinvio valutare se colui il quale richiede il beneficio โ€œallorchรฉ era alle dipendenze del Ministero con contratti di lavoro a tempo determinato, si trovasse in una situazione comparabile a quella dei lavoratori assunti a tempo indeterminato da questo stesso datore di lavoro nel corso del medesimo periodoโ€, il giudice del Tribunale veneto ha spiegato che anche โ€œil Consiglio di Stato, nella pronuncia n. 1842 del 16.03.2022 ha ritenuto che la scelta ministerialeโ€ di escludere i supplenti dal beneficio della Carta forgi un sistema di formazione โ€œa doppia trazioneโ€: quella dei docenti di ruolo, la cui formazione รจ obbligatoria, permanente e strutturale, e quindi sostenuta sotto il profilo economico con lโ€™erogazione della Carta, e quella dei docenti non di ruolo, per i quali non vi sarebbe alcuna obbligatorietร  e, dunque, alcun sostegno economicoโ€.

La sentenza

Inoltre, nella sentenza del Tribunale di Padova รจ stato esplicitato โ€œil nesso tra la Carta Docente e la didatticaโ€, rilevato dalla Suprema Corte di Cassazione, con sentenza n. 29961/2023, โ€œevidenziato altresรฌ dallโ€™incipit della norma istitutiva, ove si dice che la Carta รจ finalizzata a ยซsostenere la formazione continua dei docentiยป, ma vi si affianca lโ€™aggiunta del fine di ยซvalorizzarne le competenze professionaliยป, il che indirizza verso un obiettivo di migliore svolgimento del servizio nella sua interezza proprio attraverso lโ€™incremento di professionalitร  del personale e della didattica su base annua cui esso รจ stato rivoltoโ€. Pertanto, โ€œla Carta docente si configura quale misura non tanto rivolta alla formazione del personale docente in sรฉ e per sรฉ considerato (sia esso di ruolo o precario), ma in particolare a sostegno alla didattica โ€œannuaโ€, finalizzata al miglior perseguimento dellโ€™interesse del servizio scolasticoโ€.

Il parere di Anief

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si sofferma sullโ€™alta โ€œrilevanza delle espressioni delย Consiglio di Stato, della Corte di Giustizia Europeaย e dellaย Corte di Cassazione, per i quali laย formazione e lโ€™aggiornamento professionale vanno indistintamente aperti al personale insegnante di ruolo e non. Tanto che pure gli insegnanti con supplenze โ€˜brevi e saltuarieโ€™ confermate piรน volte senza soluzione di continuitร  stanno riscuotendo risposte favorevoli da parte dei giudici del lavoro. Consigliamo, pertanto, i tanti precari o ex supplenti a valutare la possibilitร  di presentareย ricorso gratuito con Anief,ย cosรฌ da recuperare fino a 3.500 euro di Carta del docente piรน gli interessi maturati nel frattempoโ€.

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