Carta Docente, tribunale riconosce 2.500 euro a una supplente
La carta del docente va anche agli insegnanti precari. Lo scrive il giudice del lavoro di Venezia nellโassegnare 2.500 euro, โcon interessi o rivalutazioneโ, ad una supplente che tra il 2018 e il 2023 ha svolto servizio senza ricevere la somma destinata per legge, la L. 107 del 2015, solo al personale di ruolo.
La sentenza
Nella sentenza il giudice ha ricordato, in particolare, che โla platea dei destinatari ai soli assunti a tempo indeterminato รจ stata recentemente ritenuta contraria ai precetti costituzionali dal Consiglio di Stato (v. sentenza 1842/2022), venendo a creare unโingiustificata discriminazione tra i docenti di ruolo, la cui formazione รจ obbligatoria, permanente e strutturale, e i docenti non di ruolo, per i quali non vi sarebbe alcun sostegno economico alla formazione.
โUn tale sistema โ afferma il C. di St. โ collide con i precetti costituzionali degli artt. 3, 35 e 97 Cost., sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attivitร volte alla loro formazione e dargli pari chances rispetto agli altri docenti di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di piรน, per la lesione del principio di buon andamento della P.Aโ. Il giudice del lavoro di Venezia ha anche sottolineato che โricorrerebbe in particolare un contrasto โcon lโesigenza del sistema scolastico di far sรฌ che sia tutto il personale docente (e non certo esclusivamente quello di ruolo) a poter conseguire un livello adeguato di aggiornamento professionale e di formazione, affinchรฉ sia garantita la qualitร dellโinsegnamento complessivo fornito agli studentiโ.
Inoltre, โsulla conformitร di questa disposizione rispetto alla disciplina eurounitaria รจ successivamente intervenuta la Corte di Giustizia dellโUnione europea (ordinanza 10.5.2022 nella causa C-450/2021): la Corte ha ritenuto che โla clausola 4, punto 1, dellโaccordo quadro deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dellโimporto di euro 500 allโanno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionaliยป, mediante la c.d. carta elettronica del docente. La Corte ha escluso la configurabilitร di ragioni oggettive che possano giustificare la disparitร di trattamento tra docenti di ruolo e non di ruolo e ha ricordato che โla nozione di โragioni oggettiveโ richiede che la disparitร di trattamento constatata sia giustificata dalla sussistenza di elementi precisi e concreti, che contraddistinguono il rapporto di impiego di cui trattasiโ.
La posizione di Anief
โSulla questione della card annuale per lโaggiornamento degli insegnanti โ commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief โ il giudice di Venezia ha giustamente messo in evidenza quanto espresso, dal Consiglio di Stato a dalla Corte di Giustizia europea, oltre che da centinaia di tribunali del lavoro: la Carta del docente doveva essere assegnata per legge anche ai precari. ร bene, quindi, presentare ricorso gratuito con Anief, cosรฌ da chiedere spiegazioni al giudice di competenza e recuperare tutte le somme, andando a ritroso negli ultimi sei anni, pure con gli interessi maturati nel frattempo, come pure ribadito un anno fa dalla Corte di Cassazioneโ.
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