Formazione personale scolastico, la Uil Scuola boccia la riforma

Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale bocciata dal CSPI

Nell’adunanza plenaria svoltasi lo scorso 7 dicembre, in modalitร  telematica, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha espresso parere negativo sullo schema di decreto concernente il “Progetto nazionale di sperimentazione relativo all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale”.

Le ragioni del no

Secondo il CSPI, infatti “occorre modificare significativamente il testo dello schema di decreto sottoposto al parere, al fine di superare le criticitร  evidenziate anche in relazione alle problematiche connesse ai tempi di attuazione della sperimentazione che non consentirebbero lโ€™indispensabile informazione alle famiglie, le dovute azioni di orientamento per le studentesse e per gli studenti, i necessari confronti tra i molti soggetti coinvolti nelle reti per costruire relazioni significative. E questo anche al fine di non perdere una possibile sfida educativa e formativa per i giovani del nostro Paese“.

Le rilevazioni fatte dal CSPI

Il CSPI, nel ricordare quanto rappresentato dal Consiglio stesso in pareri giร  espressi su precedenti sperimentazioni dei percorsi quadriennali:

  • rileva che i contenuti della sperimentazione riportati nelloย schema di decreto sono unโ€™anticipazione di quelli al momento oggetto di dibattito parlamentare e che nel corso di quest’ultimo la normativa potrebbe essere soggetto a modifiche con ricadute sulla stessa prosecuzione della sperimentazione;
  • evidenzia che “considerare come soggetti della sperimentazione gli istituti tecnici e professionali in modo indistinto (con riferimenti ordinamentali diversi) rende complessi alcuni passaggi che non sembrano parimenti adeguati nei diversi indirizzi, a partire dalla previsione dellโ€™apprendistato formativo e dei PTCO giร  dal secondo anno”;
  • rileva con preoccupazione, altresรฌ, in riferimento agli stessi PCTO, “la tendenza costante verso lโ€™anticipazione di esperienze lavorative che hanno un forte valore formativo se svolte da allievi che abbiano giร  sviluppato competenze di base e unโ€™adeguataย  consapevolezza dei propri interessi e attitudini, ma possono risultare insignificanti e perfino pericolose se destinate ad alunni che non siano ancora pronti ad assumere gli atteggiamenti adeguatiย  in contesti reali non scolastici“;
  • critica la mancata presenza dei licei nella proposta di sperimentazione della filiera prefigura una visione ancorata alla separazione tra lโ€™istruzione liceale e quella tecnico-professionale, limitando peraltro i passaggi previsti, dalla sperimentazione stessa, tra indirizzi e percorsi differenti, nonostante il richiamo allโ€™idea di โ€œcampusโ€.
  • evidenzia che “gli istituti professionali, seppure si trovino giร  al sesto anno di attuazione della riforma di cui al decreto legislativo n. 61/2017, necessitano ancora di misure di implementazione e di accompagnamento per lโ€™attuazione del nuovo modello, per cui risulta complesso coinvolgerli nella definizione di percorsi quadriennali allโ€™interno della filiera“;
  • evidenzia ancora che la riforma degli ITS Academy รจ ancora in avvio, tanto che alcuni decreti di attuazione devono essere emanati o sono in una fase transitoria. Appare difficile, pertanto, che possano essere coinvolti in un ulteriore percorso, come prefigurato dalla sperimentazione della filiera che prevede una progettualitร  forte e necessita di un riconoscimento reciproco;
  • sottolinea che “le inevitabili ripercussioni su tutto il sistema dellโ€™istruzione secondaria rendono necessaria una riflessione piรน ampia sullโ€™impatto del piano sperimentale nazionale oggetto del parere, con un consapevole coinvolgimento del mondo della scuola, in tempi conseguentemente piรน adeguati“;
  • rimarca unโ€™ulteriore preoccupazione, ossia che lโ€™intervento sulla struttura e sulla durata dei percorsi di istruzione tecnica e professionale comporti una compressione dei contenuti dei curricoli e una loro rimodulazione che, oltretutto, nei fatti potrebbe impoverire lโ€™offerta formativa se non costruite a partire dai nuclei fondanti e dalle conoscenze generative delle discipline e dei saperi trasversali;
  • ritiene infine impensabile avviare un piano sperimentale giร  dallโ€™anno scolastico 2024/25, tenendo conto della propedeutica acquisizione dellโ€™Intesa tra regioni e uffici scolastici regionali per la costituzione della rete, oltrechรฉ dei contenuti da indicare nel progetto.